Contrasto agli illeciti finanziari ma anche lotta la lavoro nero, tutela della cittadinanza a contrasto alle varie forme di illegalità. Sono questi i compiti della guardia di finanza che ogni giorno scende in campo per tutelare le libertà (economiche e non) dei cittadini. Un impegno quotidiano che ha portato ottimi risultati. Nel corso di un anno sono state concluse infatti 25 indagini di polizia giudiziaria che si vanno ad aggiungere alle 240 fra verifiche controlli e altri interventi a tutela degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali. “Interventi che si sono basati su una selezione preventiva e mirata degli obiettivi, supportata dal ricorso alle oltre 40 banche dati e applicativi disponibili, dall’intelligence e dal controllo economico del territorio”, hanno commentato dal comando di via Arò. Queste ispezioni hanno portato alla denuncia di 36 persone per reati fiscali, principalmente per aver emesso fatture per operazioni insesitenti, presentato dichiarazioni fiscali fraudolente, infedeli i per non averle del tutto presentate. Ammontano a oltre 3,4 milioni di euro i beni patrimoniali e finanziari sequestrati in un anno per il recupero di imposte evase; 17 i soggetti del tutto sconosciuti al fisco venuti a galla, mentre l’attività di controllo strumentale in un solo anno ha coinvolto 1.095 esercenti. In materia di lavoro sommerso i finanzieri hanno scovato 121 lavoratori irregolari di cui 114 completamente in nero. “Si tratta di un feonmeno che difficilmente si presenta isolato in quanto è connesso ha altre manifestazioni di illegalità come l’evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina e le frodi a danno del sistema previdenziale”, hanno precisato le fiamme gialle astigiane. Particolare attenzione in questo senso è stata prestata al mondo dei braccianti agricoli specie nel periodo della vendemmia. Nel settembre scorso una maxi indagine ha portato alla scoperta di un dormitorio abusivo dove molti stranieri impiegati nelle vigne dormivano e vivano. Ma ci sono anche i falsi poveri fra i pesci finiti nella rete dei finanzieri guidati dal comandante provinciale Michele Vendola. In dodici mesi nel comprato delle prestazioni agevolate e sono stati eseguiti 31 interventi che hanno portato alla denuncia di 19 soggetti che hanno irregolarmente ottenuto prestazioni eroagte da Enti Pubblici in ragione della loro dichiarata situazione di precarietà. In materia di frodi al servizio sanitario nazionale sono stati individuati 18 soggetti che per beneficiare dell’esenzione dai ticket per motivi di reddito hanno presentato autocertificazioni fasulle. Particolarmente incisiva è stata l’attività per contrastare i reali fallimentari ce a fronte di 21 indagini avviate ha permesso di segnalare 54 persone. Nell’ambito del contrasto alla produzione e al commercio di prodotti contraffatti e non sicuri sono stati denunciati 6 soggetti; questi accertamenti hanno portato al sequestro di 718 articoli fra abiti, accessori e gadget. Otto infine gli arresti per spaccio di stupefacenti.