Sotto al titolo “Pianura Padana uguale Aspromonte?”, sabato 29 ottobre il giornalista Gianluigi Nuzzi converserà con Luciano Tarditi, sostituto procuratore della Repubblica di Asti.

L’incontro, proposto da Associazione Comunica e Comunità Collinare Val Rilate nell’ambito dei “Mesi del giallo”, sarà condotto dall’avvocato Maurizio La Matina. L’appuntamento è per le 21, al castello di Cortanze, con ingresso libero.

Si partirà dal libro “Metastasi. Sangue, soldi e politica tra Nord e Sud. La nuova ‘ndrangheta nella confessione di un pentito” (Chiarelettere), di cui Nuzzi è autore insieme a Claudio Antonelli. Un tema attuale anche per l’Astigiano, dove quest’anno la magistratura ha disposto arresti proprio nell’ambito di indagini sull’infiltrazione della malavita organizzata.

Nuzzi, inviato di Libero e autore del programma televisivo di Gad Lerner, “L’infedele”, dal 1994 segue le più rilevanti inchieste giudiziarie con implicazioni politiche e finanziarie del nostro Paese. Tra queste: l’indagine sulle scalate alla Bnl e ad Antonveneta, la guerra tra l’ex ministro Vincenzo Visco e l’ex numero uno della Guardia di finanza Roberto Speciale. Il suo libro Vaticano Spa (Chiarelettere) si è imposto nel 2009 come caso editoriale dell’anno (14 edizioni).

In “Metastasi” viene raffigurato un quadro inquietante: ormai le ’ndrine tengono sotto controllo il Nord e fanno affari con chiunque. Il libro offre una prospettiva inedita per capire un fenomeno ormai “vecchio” di trent’anni. Un esercito di 1500 persone che controlla dagli anni Settanta non solo il traffico di armi e di droga, ma anche un’importante quota della liquidità lombarda: quella dei salotti buoni, dei politici, dei cavalieri del lavoro, delle camere di commercio, delle amministrazioni locali. Trent’anni di tangenti (e se necessario di omicidi) per ottenere licenze edilizie e controllare una buona parte degli immobili commerciali del Nord Italia (Varese, Lecco, Milano, Como), avendo un dominio incontrastato del territorio anche grazie alla continua e capillare attività di estorsione.

Adesso la testimonianza di un pentito raccolta in Metastasi permette di capire perché tutto ciò è stato possibile e di avere a disposizione verità e retroscena a volte incredibili. Il boss che si intrattiene con il futuro ministro, il traffico d’armi con le Brigate Rosse, il commercio di uranio, l’incontro con Giulio Andreotti, il patto tra ’ndrangheta e cinesi, il caso di un industriale delle armi rapito, poi liberato, ed eletto in Parlamento per fare gli interessi della ’ndrangheta. Persino il caso di un famoso stilista ammazzato, ma che forse ammazzato non è. Anche qui c’entra la ’ndrangheta, gli amici di Coco Trovato trovano la soluzione per ogni problema. Soprattutto per ripulire il denaro sporco e fagocitare le attività produttive più redditizie.

Tutto fatto secondo rituali e regole che arrivano da lontano e che si appoggiano su codici famigliari e amicali che vanno rispettati e onorati, sempre. Altrimenti la punizione arriva, puntuale, anche a distanza di anni. E fa paura: la paura del testimone che in Metastasi fa tutti i nomi e i cognomi delle storie che racconta, la paura di chi ha sfidato un codice d’onore e adesso è solo.

Al termine dell’incontro rinfresco a “km zero” offerto dalla Pro Loco.