Martedì 10 dicembre 2019, alle ore 17,30, presso il saloncino del Seminario Vescovile in Asti, Piazzetta del Seminario 1, Ezio Claudio Pia (Centro di Ricerche sulle Istituzioni e le Società Medioevali, presso l’Università di Torino) presenterà il volume Cronotassi dei Vescovi di Asti, preziosa opera postuma di don Alfredo Bianco (1898-1965), figura di rilievo della Chiesa e della società astigiana, apprezzato per il suo impegno pastorale, civile e intellettuale a livello non soltanto locale. Interverranno: S.E. monsignor Marco Prastaro, Vescovo di Asti; S.E. monsignor Francesco Ravinale, Vescovo Emerito di Asti; monsignor Vittorio Croce, già Vicario Generale della Diocesi di Asti; Mario Sacco, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti; Barbara Baino, Sindaco di Mongardino; Luigi Garrone, allievo di don Alfredo Bianco e decano dei giornalisti astigiani. Modererà Michelino Musso, del Progetto Culturale della Diocesi di Asti.
L’iniziativa è organizzata dalla «Gazzetta d’Asti», da Comune e Proloco di Mongardino ed è patrocinata dal Progetto Culturale e dall’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Asti.

La riscoperta di questa ricerca – conclusa da don Bianco nel 1965, pochi mesi prima della sua scomparsa – si deve alla sensibilità della famiglia. La scelta di valorizzarla e restituirla alla comunità dei lettori e degli studiosi è il frutto del convergere dell’impegno persone e di enti che, a distanza di oltre mezzo secolo, riconoscono l’alto valore del magistero generosamente dispiegato da don Alfredo in decenni di attività pastorale. Nato alla Madonnina di Costigliole, fu dapprima viceparroco a Vinchio, quindi assistente giovanile dell’Azione Cattolica e nei primi anni Trenta direttore della «Gazzetta d’Asti». Parroco di Mongardino dal 1934 al 1954, negli ultimi anni per motivi di salute assunse l’incarico di cappellano del cimitero urbano di Asti. Oltre che di importanti ricerche locali come la Storia di Mongardino (del 1937 e più volte riedita), è autore di opere letterarie e teologiche – pubblicate, con recensioni favorevoli, da editori nazionali – e di basilari ricerche di storia astigiana (Asti Medioevale, 1960; Gli Ospedali in Asti Medioevale, 1961; Asti ai tempi della Rivoluzione e dell’Impero, 1964). Va ricordato che convinta considerazione per questi studi è stata espressa da Renato Bordone, medievista di riconoscibilità internazione legato ad Asti e all’Astigiano, cui si deve il decisivo rinnovamento della storiografia relativa al nostro territorio.
Anche il volume sui Vescovi di Asti, riemerso dopo decenni di oblio, si colloca entro un’iniziativa scientifica di rilievo, diretta dall’Istituto Giovanni XXIII dell’Università Lateranense: la creazione della collana Bibliotheca ecclesiarum Italiae – che coinvolgeva circa 150 studiosi delle diverse diocesi italiane – destinata a essere pubblicata dalla Biblioteca Vaticana.
Don Bianco ripercorre con acume critico le vicende della diocesi dal IV-V secolo, quando compaiono le prime attestazioni della Chiesa locale, fino all’episcopato di monsignor Giacomo Cannonero: oltre 1500 anni di storia, basata sui fonti sicure e attentamente vagliate. Un approccio metodico dal quale emerge anche il respiro nuovo della Chiesa, esito del Concilio Vaticano II che si andava chiudendo proprio negli anni della stesura del lavoro di don Bianco. Basti pensare all’attenzione per una Chiesa intesa come “Popolo di Dio”, che – sono parole dell’Autore – «dopo il tramonto del potere temporale … ebbe un rigoglio di riconquistata giovinezza grazie al quale… i cattolici più consapevoli avvertirono l’urgenza di organizzarsi sul terreno delle comuni libertà e di partecipare all’apostolato multiforme della Chiesa, per salvaguardare, almeno nei capisaldi essenziali, la civitas cristiana».
La Cronotassi dei Vescovi di Asti, pubblicata dalle Edizioni Gazzetta d’Asti (222 pagine con illustrazioni in bianco e nero e a colori), è arricchita dalle presentazioni di monsignor Marco Prastaro, di monsignor Francesco Ravinale, di Barbara Baino e di Mario Sacco. È corredata inoltre di un saggio di Ezio Claudio Pia e di interessanti interventi di Vittorio Croce, Luigi Garrone e Cesare Fassio.