Il Black Friday arriva anche al Teatro Alfieri di Asti, con una speciale offerta riguardante i prossimi tre spettacoli in programma nel cartellone della Stagione Teatrale realizzata dal Comune di Asti in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo: giovedì 5 dicembre (Spazio Kor) “Fausto Coppi – L’affollata solitudine del campione” con Gian Luca Favetto, Michele Maccagno e Fabio Barovero, martedì 10 dicembre “Danilo Amerio Circus”, il concerto-spettacolo che vede il noto cantautore collaborare con la compagnia di circensi Artemakìa, e mercoledì 11 dicembre “I due gemelli” con Jurij Ferrini, liberamente tratto dal classico di Goldoni.

Sarà possibile acquistare i biglietti per questi spettacoli al prezzo speciale di 15 euro ciascuno (13 euro cad. se si acquistano biglietti per tutti e tre gli eventi) esclusivamente da venerdì 29 novembre a domenica 1 dicembre. La biglietteria sarà aperta venerdì dalle 10,30 alle 16,30 ed eccezionalmente sabato e domenica dalle 9 alle 13.

Il primo appuntamento è giovedì 5 dicembre alle 21 allo Spazio Kor, per la sezione “Altri percorsi” del cartellone, con “Fausto Coppi – L’affollata solitudine del campione” con Gian Luca Favetto (che è anche ideatore del progetto), Michele Maccagno e Fabio Barovero, una produzione Teatro Stabile di Torino Teatro – Teatro Nazionale/ Fondazione Circolo Dei Lettori.

Spiega Favetto: “È la storia di un uomo dentro la storia di un campione, di una persona gentile e riservata diventata già in vita, al di là delle intenzioni, una leggenda. Un uomo sempre in fuga che riassume in sé la storia di quel lembo di Piemonte sudorientale che lo ha forgiato, di cui portava in giro per il mondo silenzi, tenacia, fatiche, asprezze e dolcezze. Un recital di parole e musica che vuole restituire al tempo presente la figura di Fausto Coppi. Non un ricordo, ma un racconto che si avvale anche delle pagine di chi ha ammirato e cantato le sue imprese, da Dino Buzzati a Vasco Pratolini, da Orio e Guido Vergani a Curzio Malaparte”.

Un racconto di vittorie e tragedie, di cadute e trionfi, quella di Fausto Coppi, che mette in fila le prime pedalate come garzone di macelleria e la prima corsa, la prima vittoria al Giro d’Italia e la prima doppietta Giro d’Italia-Tour de France, la fuga più lunga e i grandi distacchi con cui arrivavano al traguardo gli avversari. E poi il rapporto inscindibile con Gino Bartali. E l’Italia di quegli anni. E il suo essere un tutt’uno con la bicicletta, come Paganini con il suo violino. E naturalmente l’amore. E la morte, che consegna al mito quest’uomo solo, in fuga, con la maglia biancoceleste addosso.

“L’hanno chiamato l’Airone – conclude Favetto – perché aveva ali al posto delle gambe e, invece di pedalare, volava. L’hanno chiamato il Campionissimo, perché meglio di lui nessuno in sella a una bici. Ma Fausto Coppi era di più, persino più di un Centauro a pedali. Lui, che era un uomo solo in fuga, che era tuttotondo con il suo strumento d’artista, è stato l’Achille e l’Ulisse della bicicletta: il mito, colui che ha riempito di sé quella che viene considerata l’età d’oro del ciclismo sportivo”.

Per informazioni e prenotazioni: 0141.399057/399040.