Dopo il Gattopardo e il suo forte segno politico, sentivo la pulsione di parlare del privato, di scandagliare la sfera dei sentimenti. Per questo ho scelto il testo di Gaber, una storia d’amore, interrotta ed eterna, furiosa e sublime. Uno spazio astratto, un luogo intimo per far librare la “parola”, per raccontare raccontandomi di Alessandro e Maria. Il sogno di un musicista, un pianoforte a coda, un testo di vita, un uomo e una donna che rievocano un amore profondissimo”.
Sono parole di Luca Barbareschi, regista e interprete de “Il caso di Alessandro e Maria – Curiosa replica di una storia che ha già avuto luogo” che andrà in scena al Teatro Alfieri martedì 5 maggio alle 21.
Un dialogo intimo, lieve e drammatico, sfiorato da una comicità leggera e surreale, tra un uomo e una donna che sono stati amanti in un tempo passato e che si rincontrano.
I due si raccontano la loro vita presente ma inevitabilmente ritornano al loro antico amore, ad alcuni frammenti della loro storia; come se il tempo non fosse mai trascorso o magari fosse trascorso nella speranza di rivedersi, protagonisti di eventi quotidiani e piccoli drammi personali che a fatica riescono a esprimere.
Due personaggi veri, autentici e allo stesso tempo buffi e infantili: Maria insoddisfatta, timida, apprensiva, puerile e compiaciuta di esserlo; Alessandro insicuro, vigliacco, geloso, moralista e pieno di sé, anche lui rimasto in parte bambino.
Si parla di “spostamenti del cuore”; si parla, per dirla con lo stesso Gaber, che scrisse la commedia con l’inseparabile Sandro Luporini e nel 1982 mise in scena lo spettacolo con Mariangela Melato, “d’amore, non quello per il mondo… quell’altro. Io, per me, ogni volta che dico a una donna “Ti amo”, non so mai se è vero, e quanto. Certo, il delirio di mentire e credere è una cosa che si prende così… come il raffreddore. Questo non vorrebbe dire. Quello che per me conta è sapere quanto si finge e quanto si fa sul serio. Perché è proprio da lì, da questa pulizia del sentire, che si può trovare il coraggio di ridare un’occhiata al mondo”.
Uno spettacolo cinico, vero, struggente; uno sguardo al passato che non può più tornare, al presente che forse non è come vorremmo e al futuro che possiamo solo sognare e disegnare.

Info biglietti: 0141/399 032 – 0141/399 057