In “missione” nella Capitale per consegnare il premio Classico 2016 nelle mani di Emma Bonino, ex ministro, ex commissario europeo e leader storico del Partito Radicale. Marco Drago, scrittore, autore radiofonico e direttore artistico del festival Classico, rassegna nata a Canelli e dedicata alla lingua italiana, si è recato a Roma per consegnare a Emma Bonino il premio collegato al festival: la riproduzione del busto del filologo Giambattista Giuliani nato a Canelli nel 1818 e di cui lo stesso festival è un omaggio. 
Drago era accompagnato da una delegazione composta da Gianmarco Cavagnino, Massimo Branda, Francesco Cavagnino, Filippo Larganà e da Alessandro Trocino, giornalista del Corriere della Sera già relatore a Canelli per il Festival. Lo scorso anno il premio era andato a Diego Bianchi, giornalista e conduttore tv, per la sua attività nell’analizzare il linguaggio dei social network. «Quest’anno tema del nostro festival è stata la traduzione da e in italiano e il premio alla Bonino è un riconoscimento al suo impegno nel “tradurre” e avvicinare tra loro, attraverso la politica e le scelte personali, le culture dei popoli» ha spiegato Drago. Emma Bonino ha ricevuto nella propria casa romana la delegazione di Classico. È stato poi Trocino a condurre una bella intervista alla Bonino nella quale la leader radicale ha parlato della sua esperienza di vita in Egitto per imparare l’arabo e la cultura di quei luoghi, della passione politica che ha riempito la sua vita e, non senza qualche accenno di  commozione, della militanza che l’ha legata a Marco Pannella, altro leader storico del Partito Radicale scomparso nel maggio scorso. Non è mancato un accenno al Piemonte: Emma Bonino, che è nata a Bra, ha ricordato come il suo impegno in politica abbia punto di riferimento nella difesa dei diritti e dei doveri degli individui: «Valori che mi sono stati trasmessi dalla mia famiglia e della terra in cui sono nata».