Mercoledì  29 giugno prende il via la nuova edizione di Asti Teatro. Dopo il successo dello scorso anno, che ha visto la città offrire spazi suggestivi e inconsueti, con oltre 50 rappresentazioni che hanno richiamato un folto pubblico, il festival si attiene a questa formula vincente, proponendo un ricco cartellone che fino al 7 luglio si snoderà tra piazze e cortili del nostro centro storico.
L’inizio è affidato alla danza: mercoledì alle 20 al teatro Alfieri inaugurazione con “Cosa danza in pentola?”, a cura della Compagnia EgriBiancoDanza. L’intento dello spettacolo di Raphael Bianco è quello di celebrare l’Unità d’Italia senza scomodare eroi o fasti reali, ma dalle radici, dalla terra coltivata e vissuta dal popolo eterogeneo che, nell’Italia unita, andava a riconoscersi. Uno spregiudicato viaggio gastronomico alla scoperta di ricette antiche e recenti, a conferma del riuscito binomio cibo-cultura. Dalla ricerca delle radici si snoda un percorso burlesco e a volte amaro sulla nascita e il destino di una nazione relativamente giovane, ancora lacerata da conflitti e contraddizioni, eredità di un’unione non del tutto completata, ma che nella diversità culturale e gastronomica e nei conseguenti intrecci alimentari trova forse espressione l’unità dello spirito italiano.
Lo spettacolo, che ha debuttato con successo lo scorso novembre alla Fonderie Limone di Moncalieri,  ha ottenuto il patrocinio del Comitato Italia 150 e vede tra i protagonisti due personaggi astigiani doc come Alberto Cissello, danzatore di spicco della Compagnia EgriBiancoDanza,  e il noto giornalista Bruno Gambarotta. Al termine della rappresentazione verrà offerto un buffet nel Ridotto del teatro.
Alle 22 in piazza San Secondo arriva la compagnia Santibriganti Teatro con il divertente “Garibaldi Fufferito”. Titino Carrara, affiancato da Fabio Bisogni, Cecilia Bozzolini, Costanza Maria Frola, Valentina Pollani e Fulvia Romeo, racconta in maniera originale l’epopea dei Mille e il viaggio che conduce all’Italia unita. Un brandello di storia di un’Italia divisa che si unisce per un’impresa disperata attorno alla forte identità dell’Eroe dei Due Mondi, per uno spettacolo che non vuole essere una semplice rievocazione, ma un evento di teatro popolare contemporaneo per tutti.
Giovedì  30 giugno sono previste ben due prime nazionali: alle 20 al Centro Giraudi (con replica alle 23.30) è di scena “Il fiume della prepotenza”, scritto da Mario Capanna ed interpretato da Sergio Danzi e Ileana Spalla, mentre alle 21.30 nel cortile del Michelerio prenderà vita l’attesissimo “All’ombra dell’ultimo sole”, musical dedicato al mondo di Fabrizio De Andrè. Scritto da Massimo Cotto e diretto da Emilio Russo, lo spettacolo vede in scena danzatori, musicisti e undici attori-cantanti: Chiara Buratti, Daniele Gaggianesi, Francesca Gemma, Vanessa Korn, Silvia Giulia Mendola, Alberto Onofrietti, Valeria Perdonò, Simone Poncino, Francesco Visconti, Zibba, Fabio Zulli.
“Questo non vuole essere uno spettacolo su Fabrizio – spiega Cotto – ma sul suo mondo, dove la finzione scenica è spesso verità traslata, popolata da personaggi come l’Indiano, Pasquale Cafiero, il pescatore, il giudice e altri, tutti raccolti in un locale chiamato La Cattiva Strada, dove nessuno ti giudica. Il mio è un omaggio al più grande di tutti, ma anche agli ultimi della fila, quelli che nessuna luce illumina se non quella dei lampeggianti della polizia o dei lampioni dei carruggi, ma che non per questo sono meno grandi nella loro abbagliante umanità”.
La serata si chiude ancora in musica con Cristiano Godano, leader del noto gruppo di rock alternativo Marlene Kuntz, impegnato alle 23.30 al teatro Alfieri nel reading “Terrore”, accompagnato da Riccardo Tesio.
Gli ingressi per “Cosa danza in pentola?”, “All’ombra dell’ultimo sole” e “Terrore” sono fissati a 12 euro, per “Il fiume della prepotenza” a 5 euro, mentre ingresso libero per “Garibaldi Fufferito”. I tagliandi sono disponibili presso la biglietteria dell’Alfieri: 0141.399057. Per tutta la durata del festival nel foyer del teatro sarà possibile visitare la mostra “Quarant’anni del Mago”, dedicato al percorso di uno dei gruppi storici della ricerca teatrale in Italia, dal Collettivo alla Casa degli Alfieri, passando per l’esperienza unica del Mago Povero. Verranno esposti scatti di Maurizio Buscarino e Tommaso Le Pera, alcuni tra i più importanti fotografi teatrali italiani, e altro materiale interessante relativo alla storia della compagnia.