“Alamarina” di Valeria Parrella (Einaudi) e “Ragazzo italiano” di Gian Arturo Ferrari (Feltrinelli), entrambi finalisti al Premio Strega, sono i nuovi libri selezionati per la dodicesima edizione del Premio Asti d’Appello.

 

“Almarina” è la storia dell’incontro nel carcere minorile di Nisida fra Elisabetta, insegnante di matematica cinquantenne che ha perso da poco il marito, e Almarina, una ragazza romena di sedici anni con alle spalle una storia di violenza familiare.Fra le due donne nasce un legame che non può essere spezzato, soprattutto quando si affaccia per entrambe la speranza di poter ricominciare una nuova vita. L’autrice racconta la libertà di due solitudini con una voce calda, intima, politica, capace di schiudere la testa e il cuore.

 

Valeria Parrella si è laureata in Lettere Moderne all’Università di Napoli con una tesi in glottologia. In seguito si è specializzata come interprete della Lingua Italiana dei Segni e ha lavorato all’E.N.S. di Napoli, dove vive. Ha esordito nel 2003 con una raccolta di sei racconti intitolati Mosca più balena edita dalla casa editrice Minimum Fax con la quale ha vinto il Premio Campiello Opera Prima. Nel 2005 pubblica un’altra raccolta di racconti, Per grazia ricevuta, libro arrivato tra i cinque finalisti al Premio Strega dello stesso anno e vincitore del Premio Renato Fucini per la miglior raccolta di racconti. Nel 2008 pubblica con Einaudi il suo primo romanzo, Lo spazio bianco, da cui Francesca Comencini ha tratto l’omonimo film. Da anni si occupa della rubrica dei libri di Grazia e collabora con La Repubblica.

 

“Ragazzo italiano” racconta di un bambino del dopoguerra, Ninni, che cresce diviso tra due grandi mondi, quello antico e agricolo dell’Emilia diventata rossa e quello ferocemente industriale della provincia lombarda. Diviso anche tra le figure dominanti del suo piccolo mondo, la nonna, sempre e per principio dalla sua parte, il babbo, sempre e per principio contro, e la mamma che si barcamena, lo protegge ma dubita. C’è in lui infatti un lato inspiegabile, “oscuro persino, inquietante”. Ninni inoltre tartaglia e la maestra che assomiglia alla Tordella lo prende per ritardato. Da ragazzino si innamora di Milano, della città che sale, della sua forza vitale, della sua ostinazione a migliorare. Più avanti ancora, diventato ragazzo e costretto a non essere più Ninni, ma Gianni, si scoprirà trascinato da un’insaziabile curiosità, di sapere, osservare, leggere la realtà. Una storia di formazione in un’Italia che forse non esiste più.

 

Gian Arturo Ferrari ha perseguito per un certo tratto una doppia vita. Da un lato l’insegnamento universitario, come professore di Storia del pensiero scientifico presso l’Università di Pavia. Dall’altro l’editoria: Editor della Saggistica Mondadori nel 1984, direttore dei Libri Rizzoli nel 1986, rientrato in Mondadori nel 1988, con il 1989 ha scelto infine l’editoria libraria come propria unica vita e si è dimesso dall’Università. Direttore dei Libri Mondadori nei primi anni novanta, è stato dal 1997 al 2009 direttore generale della divisione Libri Mondadori. Dal 2010 al 2014 ha presieduto il Centro per il libro e la lettura, presso il ministero dei Beni e delle Attività culturali. Dal 2015 al 2018 è stato vicepresidente di Mondadori Libri. È editorialista del “Corriere della Sera”. È autore del volume Libro (Bollati Boringhieri, 2014). Ragazzo italiano è il suo primo romanzo.

 

Per i soci dell’Associazione Premio Asti d’Appello “Ragazzo italiano” è già disponibile alla Biblioteca Astense, aperta dal martedì al sabato dalle 9 alle 13 e il martedì e il giovedì dalle 15 alle 18.

Info www.bibliotecastense.it www.premioastidappello.org