Una bella esperienza per i 23 giovani (dai 13 ai 22 anni) tedeschi, francesi e italiani che hanno preso parte all’evento gruppo “Theaterproject 2012” che si è svolto a Biberach lo scorso 26 marzo e che sarà riproposto il 6 e l’8 luglio al Piccolo Teatro Giraudi (location da confermare), durante il Festival AstiTeatro34, con replica alle 21.15 del 7 luglio.?Lo spettacolo, intitolato “Gianni Fortunato” è diretto da Alessio Bertoli (Associazione Arte&Tecnica) e Fabio Fassio (Teatro degli Acerbi) ed è un’interpretazione di una fiaba dei fratelli Grimm per parlare della crisi europea e debutterà il 12 ed il 15 aprile a Valence ed in replica il 14 ed il 17 settembre a Biberach.?David Attia  di Valance e Thomas Laengerer di Biberach organizzano  già da tre anni scambi di teatro per i giovani, con l’ aiuto dei fondi Europei, su differenti temi.?”Questi progetti – spiega Bertoli – sono pensati appositamente per i giovani, è una prima esperienza interessante sia per apprendere un’altra lingua sia per  condividere l’esperienza di fare teatro in un mondo sempre più globalizzato“.? Il progetto è stato presentato al Comune di Asti  che ha trovato la proposta molto interessante, soprattutto per la possibilità di iniziare a creare una rete di contatti internazionali.?Alessio Bertoli e Fabio Fassio, tra i più attivi formatori teatrali del territorio, hanno individuato un gruppo di ragazzi che, arrivando da esperienze artistiche diverse, hanno formato una Compagnia Teatrale specifica per questo evento, composta da Francesco Ecclesia; Marco Ecclesia; Giulia Masoero; Federica Bosio; Cecilia Noviello e Martina Borin. ?La Compagnia ha lavorato confrontandosi e condividendo le idee con i gruppi francesi e tedeschi, durante tre intense giornate di allestimento e laboratori.?“Riteniamo importante sottolineare e dare risalto a questa iniziativa – dicono gli organizzatori – non solo per tutte le considerevoli valenze artistiche, umane e di esperienza, ma soprattutto per evidenziare quanto non sia poi così difficile collaborare e condividere un’ idea di teatro, spesso anche diversa,  soprattutto da parte dei professionisti che spesso hanno difficoltà nel cooperare tra loro, così da perdere di vista quanto sia necessario, oggi, associarsi per crescere insieme sia sul piano artistico che umano”.