Venerdì 11 ottobre alle 21 all’Archivio Storico di Asti, Palazzo Mazzola, in via Massaia 5, si terrà la presentazione del volume “Il Palio di Siena. Una festa italiana” di Duccio Balestracci (Laterza, 2019). L’autore dialogherà con Ezio Claudio Pia, mettendo a confronto Asti e Siena, le due Città che condividono storia e tradizioni comuni legate alla festa del Palio. A moderare l’incontro Andrea Lajolo. Così presenta il libro la casa editrice: “Il Palio di Siena non è una corsa di cavalli. O meglio: sì, è una corsa di cavalli, ovviamente, ma la galoppata che scatena la passione dei senesi e la curiosità di chi la segue è soprattutto un compendio, in poco più di un minuto, di una storia che non è fatta solo di cavalli che corrono e che non è neppure solo senese. Il Palio è un caleidoscopio attraverso il quale possiamo fare un viaggio nel tempo, in secoli di feste italiane. Il Palio di Siena nasce nel Seicento e solo nell’Ottocento prende la sua attuale veste ‘medievale’. Paradossalmente diventa così ciò che nel Medioevo non era: una festa ‘fatta’ dal popolo, dal momento che fino al XVII secolo era una festa ‘offerta’ al popolo. Da questo punto di vista il Palio costituisce un esempio clamoroso di invenzione della tradizione. La festa senese, inoltre, non è mai stata sempre uguale a se stessa perché è stata ridefinita in tutte le sue componenti dalla storia dei tempi: quella nazionale e in qualche caso quella sovranazionale. La storia del Palio di Siena è, dunque, solo in parte storia che riguarda una singola città: per molti aspetti si tratta di una vetrina del modo in cui, nei secoli, si è trasformata la festa urbana e si è consolidato l’immaginario che essa ha suscitato. Ma come ha fatto una festa del tutto simile a una miriade di eventi analoghi a sopravvivere solo a Siena? Perché la contrada, il vero nucleo sociale aggregante del Palio, è riuscita qui a resistere e a costituire un modo di vivere che altrove si è perduto con il passaggio alla modernità? Una ricostruzione appassionante degli avvenimenti che contornano la corsa di cavalli più famosa al mondo insieme al racconto di quanto di vero, reale, semireale o totalmente fantasioso si è sedimentato intorno a questo evento, affascinando antropologi, giornalisti, scrittori, poeti, registi cinematografici e viaggiatori di ogni epoca”. Duccio Balestracci insegna Storia medievale e Civiltà medievali all’Università di Siena. Si è occupato di storia delle classi sociali in città e in campagna e degli aspetti della guerra e della festa. Tra le sue più recenti pubblicazioni, Medioevo e Risorgimento. L’invenzione dell’identità italiana nell’Ottocento (Il Mulino 2015). L’incontro è realizzato dalla Fondazione Biblioteca Astense Giorgio Faletti, l’Archivio Storico del Comune di Asti e il Centro Studi Renato Bordone. Ingresso libero.