Dopo il sold out de “La cena dei cretini”, la stagione di prosa del Teatro Alfieri di Asti prosegue con un altro pienone annunciato: martedì 12 novembre alle 21 Alessandro Preziosi sarà il protagonista di “Vincent Van Gogh – L’odore assordante del bianco” di Stefano Massini. Con lui sul palco Francesco Biscione, Massimo Nicolini, Roberto Manzi, Leonardo Sbragia e Antonio Bandiera, regia di Alessandro Maggi, co-produzione Khora Teatro/TSA Teatro Stabile d’Abruzzo.

È il 1889 e l’unico desiderio di Vincent è uscire dalle austere mura del manicomio di SaintPaul. La sua prima speranza è riposta nell’inaspettata visita del fratello Theo che ha dovuto prendere quattro treni e persino un carretto per andarlo a trovare.
Come può vivere un grande pittore in un luogo dove non c’è altro colore che il bianco? Attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento di Vincent Van Gogh in manicomio, interpretato da Alessandro Preziosi, lo spettacolo è una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica che lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.
Il testo vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per, come si legge nella motivazione della Giuria, la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva” firmato da Stefano Massini con la sua drammaturgia asciutta ma ricca di spunti poetici, offre considerevoli opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea.

Spiega il regista Alessandro Maggi: “Il serrato dialogo tra Van Gogh, internato nel manicomio di Saint Paul de Manson, e suo fratello Theo, propone non soltanto un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, ma piuttosto ne rivela uno stadio sommerso. Lo spettacolo è aperto contrappunto all’incalzante partita dialogica. Sottinteso. Latente. Van Gogh, assoggettato e fortuitamente piegato dalla sua stessa dinamica cerebrale incarnata da Alessandro Preziosi, si lascia vivere già presente al suo disturbo. È nella stanza di un manicomio che ci appare. Nella devastante neutralità di un vuoto. E dunque, è nel dato di fatto che si rivela e si indaga la sua disperazione. Il suo ragionato tentativo di sfuggire all’immutabilità del tempo, all’assenza di colore alla quale è costretto, a quell’irrimediabile strepito perenne di cui è vittima cosciente, all’interno come all’esterno del granitico “castello bianco” e soprattutto al costante dubbio sull’esatta collocazione e consistenza della realtà. La tangente che segue la messinscena resta dunque sospesa tra il senso del reale e il suo esatto opposto…”.

Resta disponibile solo una manciata di biglietti (21 euro platea, barcacce, palchi; 16 euro loggione). Per informazioni: 0141.399057/399040, Biglietteria Teatro Alfieri, Via al Teatro 2, aperta dal martedì al venerdì (esclusi i giorni festivi) con orario 10,30-16,30.

Prima dello spettacolo la Nims – Gruppo Lavazza, che ha avviato una collaborazione biennale con il Teatro Alfieri, offrirà il suo caffè agli spettatori nel foyer.

La stagione 2019/2020 del Teatro Alfieri è resa possibile grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione Piemonte dal Vivo.