Continua la stagione invernale 2023 al Teatro Balbo realizzata dal Comune di Canelli. Un ricco programma con grandi spettacoli di teatro per tutti i gusti con prosa, maestri della scena internazionale, novità italiane e danza contemporanea che di è aperto a fine gennaio con ottimi riscontri di pubblico ed apprezzamenti.
La stagione è realizzata dal Comune di Canelli in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo e con il coordinamento del Teatro degli Acerbi. Ha il sostegno della Fondazione CRT e della Fondazione CRAsti. Il programma è legato al progetto del Teatro Balbo, grazie ai main sponsor Bosca, Arol SpA e Fimer srl, allo sponsor Enos srl.
Giovedì 23 febbraio alle 21 ci sarà lo spettacolo “Atlante linguistico della Pangea”. In scena a Canelli la compagnia Sotterraneo, che negli anni ha ricevuto alcuni tra i più importanti riconoscimenti teatrali a livello nazionale e internazionale. La compagnia ha recentemente ricevuto il Premio Ubu per il miglior Spettacolo dell’anno 2022 con “L’Angelo della Storia”.
“Un lavoro graffiante, comico, ironico, capace di far sorridere e immalinconire, in grado di avere una grande leggerezza e al tempo stesso non temere la profondità del ragionamento. Atlante linguistico della Pangea è un esercizio di intelligenza, è un appello alla complessità, alla tutela delle diversità, alla conservazione del linguaggio e delle parole in tutte le loro sfaccettature con lo stupore che danno solo il desiderio vero di conoscere e la vertigine del mettersi in discussione.” Così ne ha scritto Nicola Arrigoni per “Sipario”.
Nel mondo esistono “parole intraducibili”, concetti complessi raccolti in vocaboli unici che non esistono in altri idiomi: in lingua inuktitut, la parola iktsuarpok significa “il senso di aspettativa che ti spinge ad affacciarti ripetutamente alla porta per vedere se qualcuno sta arrivando”; in giapponese tsundoku significa “impilare un libro appena comprato insieme agli altri libri che prima o poi leggerai”; in bantu la parola ubuntu significa “posso essere una persona solo attraverso gli altri e con gli altri”.
Sotterraneo ha selezionato decine di questi vocaboli – universali e culturospecifici al tempo stesso – e ha dialogato online con altrettanti parlanti madrelingua sul significato e l’uso di queste parole nella cultura di provenienza. Queste brevi “lezioni di intraducibilità” sono divenute la traccia per uno spettacolo che mette in scena le parole stesse, trasformando un piccolo dizionario in una sorta di drammaturgia atipica.

L’intero spettacolo inoltre è attraversato dall’impossibilità di dar corpo ad alcuni concetti a causa delle limitazioni Covid, che da pure restrizioni si trasformano in una risorsa scenica in grado di mettere in campo un pensiero sulle relazioni umane e l’incomunicabilità, ora che la nostra specie è posta di fronte alla necessità di cooperare davvero su scala globale.
“Ironico e autoironico, acidamente pop, grottesco e spiazzante. Si ride e si pensa. Al bisogno di uguaglianza, all’inganno delle parole e dei processi di comunicazione, ai condizionamenti tra ciò che diciamo e facciamo.” come commentato il giornalista Pietro Corvi per “Libertà”.
In scena Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini, la scrittura è di Daniele Villa. Biglietti: 15€ intero, 13 € ridotto, 8 € ridotto speciale riservato alle scuole.
Per lo spettacolo è consigliata la prenotazione sul sito Appuntamento Web. Informazioni sul sito e sui social di Visit Canelli e Teatro degli Acerbi e del Teatro Balbo Canelli.
La stagione proseguirà il 10 marzo quando andrà in scena la commedia “La parrucca”, tratto dall’omonimo atto unico e “Paese di mare” di Natalia Ginzburg con Maria Amelia Monti e Roberto Turchetta della compagnia Nidodiragno/CMC.