Continua anche a dicembre lo spettacolo dal vivo che trova una delle sue espressioni più popolari dell’incontro sul nostro territorio con la rassegna “Cunté Munfrà – dal Monferrato al mondo” per continuare il suo percorso attraverso le stagioni, i tempi e i momenti rituali.
E’ una rassegna che si è affermata per la sua unicità ed attenzione alla valorizzazione e promozione della conoscenza del patrimonio linguistico e culturale del Piemonte.
La rassegna è promossa dal Comune di Castagnole Monferrato e della casa degli alfieri /Archivio Teatralità Popolare ed è sostenuta dalla Regione Piemonte, dal Consiglio regionale del Piemonte, dai Comuni ospitanti, dalla Fondazione CRAsti e dalla Fondazione CRT. E’ stata ideata da Luciano Nattino ed è ora diretta da Massimo Barbero.
Sabato 3 dicembre alle ore 21 a Cerro Tanaro nella Confraternita della SS.Trinità ci sarà lo spettacolo “Gino Bartali. Eroe silenzioso” con Federica Molteni, di Luna e Gnac Teatro.
In scena una narrazione al femminile che emoziona, diverte, fa riflettere e che arriva a “Cuntè Munfrà” per la duecentocinquantesima replica tra festival, stagioni teatrali e manifestazioni sportive nazionali e internazionali.
Commenta Federica Molteni: “250 volte Bartali! Posso scrivere di gioia? E questa gioia ha a che fare con noi di Luna e GNAC, con chi ci ha accompagnato in questi anni, mese dopo mese, giorno dopo giorno. Quante persone abbiamo incontrato in queste duecentocinquantesima repliche? Quanti occhi? Quante storie raccolte alla fine di ogni spettacolo?
Sono duecento cinquanta volte che sul palco salgo per essere Gino Bartali, un eroe silenzioso che dapprima non mi stava nemmeno simpatico, e che poi però ho tremendamente amato, e continuo ad amare. Per la forza che ha avuto nel difendere la sua storia fino alla fine, senza svenderla. Per l’umiltà. Per quel carattere schivo e toscanaccio insieme. Per la generosità. Per l’amore grande verso la vita.
Ed è amore anche questo mio mestiere, un amore che non passa, che toglie tempo, sottrae la vita delle piccole cose agli affetti, alle scoperte, toglie il senso del tempo che passa. E’ sempre salita. Ci si diverte di più nella fatica. E si sogna la dolce discesa. Si sogna la festa.”
Nel 2013 Gino Bartali è stato dichiarato «Giusto tra le nazioni» dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell’Olocausto, per aver salvato centinaia di ebrei durante la Seconda Guerra mondiale.
Un grande omaggio al ciclismo eroico degli anni ’30. Gino Bartali, a soli ventiquattro anni, ha un grande sogno: vincere Giro d’Italia e Tour de France nello stesso anno. Ma la Storia, incarnata nel fascismo, entra prepotentemente a cambiare i suoi piani: la sua vita
sportiva viene piegata alle mire del Duce, che vorrebbe fare di Bartali l’ambasciatore azzurro del fascismo nel mondo…ma lui non ci sta.
E’ qui che inizia la pagina meno nota della vita di Ginettaccio, che aderisce come staffetta alla rete clandestina organizzata dall’arcivescovo di Firenze Elia Dalla Costa.
Comincia così una “corsa giusta”, nella speranza che il mondo cambi e ritrovi il suo senso.

Una storia per parlare dell’Italia e degli italiani al tempo del fascismo, della fatica dello sport e del silenzio delle azioni più coraggiose; per raccontare la vita di un campione sportivo, ma soprattutto di un uomo che ha scelto da che parte stare.
Una storia che Bartali ha sempre tenuto nascosta, perché “il bene lo si deve fare ma non lo si deve dire, che se lo dici si sciupa”.
Lo spettacolo è tratto dal romanzo “La corsa giusta” di Antonio Ferrara (editrice Coccole Books), le scenografie sono di Michele Eynard, la regia è di Carmen Pellegrinelli.
L’ingresso è gratuito. Info: cell. 3287069085 – info@archivioteatralita.it – archivioteatralita.it
Dalle ore 20 sarà inoltre aperto il Museo della Bicicletta Sarachet in piazza della Stazione, è situato al primo piano della stazione ferroviaria Rocchetta Tanaro – Cerro, concepita quale polo di interscambio tra ferrovia e bicicletta, accoglie la collezione di biciclette storiche, macchinari e accessori legati alla produzione di biciclette a opera di Guido Saracco detto “Sarachet”.
Personaggio astigiano poliedrico ed estroso corridore ciclistico, costruttore di biciclette per mestiere e passione, musicista e inventore di strumenti musicali, poeta dialettale e animatore.

Il prossimo appuntamento con la rassegna “Cunté Munfrà” sarà a Casorzo il 7 dicembre con lo spettacolo “Santo bucato!”. La natività raccontata dalla lavandaia del presepe con in scena l’attrice Antonella Enrietto, musiche dal vivo di Laura Culver e la regia di Alessandra Rossi Ghiglione.