Ancora due affollati appuntamenti, lo scorso fine settimana, per “I mesi del giallo”: posti esauriti, sabato in Biblioteca, per l’incontro con Licia Pinelli, vedova dell’anarchico Pino Pinelli, coautrice con il giornalista Piero Scaramucci del libro “Una storia quasi soltanto mia” (Feltrinelli); aperto dall’intervento di Saverio Ferrari sulla strategia della tensione, l’incontro, moderato dall’avvocato Maurizio La Matina, ha ripercorso la vicenda umana e processuale di Pinelli, accusato della strage di piazza Fontana con Valpreda: dal volo dalla finestra della questura di Milano, la notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969, alla piena riabilitazione segnata, lo scorso maggio, dalle parole del presidente della Repubblica Napolitano.  
Licia Pinelli, che cinque mesi fa è stata protagonista di un toccante incontro al Quirinale con Gemma Capra, vedova del commissario Calabresi (di cui non ha però voluto parlare in pubblico), ha ribadito di “volere giustizia da uno Stato di diritto”: “Pino – ha detto – l’hanno picchiato, creduto morto e buttato giù: continuerò a crederlo finché non mi diranno altre cose”.
Ieri sera, intanto, per far fronte alle numerose richieste, la passeggiata notturna sugli assedi di Asti è stata allargata a cinquanta partecipanti contri i 35 previsti in un primo tempo. Il numeroso gruppo non si è fatto scoraggiare dal freddo e ha seguito Donatella Gnetti, direttore della Bibliobteca Astense, nel lungo racconto storico che, partito dal Battistero di San Pietro, si è concluso in via Varrone. Tra i partecipanti, molti insegnanti delle scuole superiori cittadine che hanno chiesto agli organizzatori di proporre, nella prossima edizione della rassegna, la stessa passeggiata per gli studenti.
Oggi pomeriggio alle 14, intanto, replicherà a Costigliole, per i bambini delle classi quinte di Boglietto e Costigliole, la passeggiata didattica sulle tracce della contessa di Castiglione.
Il primo appuntamento, la scorsa settimana, riservato agli alunni del capoluogo, è stato un successo. Gli alunni (anch’essi delle quinte) hanno avuto l’opportunità di scoprire misteri e segreti legati alla figura di Virginia Oldoini, che durante la sua vita soggiornò nel castello essendo diventata la moglie di Francesco Verasis, conte di Castiglione e Costigliole.
Alle notizie biografiche e storiche, raccontate ai bambini da Loredana Dova (Associazione Comunica), si sono alternate quelle legate ad alcuni luoghi della Rocca che l’assessore all’Istruzione Filippo Romagnolo ha svelato in tutta la sua bellezza. Stupiti e incuriositi i bambini: nessuno di loro, infatti, conosceva l’esistenza di una galleria nel centro del paese, né aveva mai visto l’antica prigione, né tantomeno sapeva in che modo la contessa, arrivando in paese, potesse raggiungere il castello senza essere vista. E poi la suggestiva vista al castello con i suoi infernotti, la cella, (oggi parte dei locali in cui si trova l’Icif), il cortile interno, i saloni dove i conti ricevevano gli ospiti e dove, come ha raccontato Romagnolo, neanche tanti anni fa si organizzavano ancora feste da ballo (“… c’erano sei sale con quattro orchestre…”).