Un martelletto da giudice che batte sulle pagine di un libro: è questa l’immagine simbolo del Premio Asti d’Appello che, da alcuni giorni, ha anche un sito internet dedicato: all’indirizzo www.premioastidappello.org è infatti possibile informarsi sulla storia del premio, leggerne il regolamento, visionare una galleria di immagini di repertorio, scoprire titoli e nomi degli autori finalisti.
E così, nelle prossime settimane, la giuria popolare composta dai membri dell’Associazione Premio Letterario Asti d’Appello (57 membri oltre al presidente onorario Paolo Conte) si riunirà per esprimere il proprio voto scegliendo tra nove opere: Dunja Badnjevic “L’isola nuda”, Paola Capriolo “Il pianista muto”, Delphine De Vigan “Gli effetti secondari dei sogni”, Antonio Scurati “Il bambino che sognava la fine del mondo”, Massimo Lugli “L’istinto del lupo”, Christian Frascella “Mia sorella è una foca monaca”, Letizia Muratori “Il giorno dell’indipendenza”, Elena Loewenthal “Conta le stelle, se puoi”, Andrea Vitali “Almeno il cappello”.
Ma, come in ogni fase d’appello che si rispetti, ci sarà una giuria “togata”: sarà composta da magistrati e avvocati scelti annualmente dal Direttivo dell’associazione e si riunirà il 29 novembre in seduta solenne.
Ciascun giudice esprime un solo voto di preferenza, cui si somma un voto per il libro che ha totalizzato il maggior numero di preferenze dalla giuria popolare: risulta vincitore del premio di 10 mila euro il volume che totalizza il maggior numero di voti.