La storia si svela di sera, facendo uscire dai faldoni lettere, fotografie, documenti o scendere dagli scaffali giornali d’epoca rilegati e libri. Un’occasione speciale per immergere gli occhi nel passato di Asti (ma non solo), facendoli scorrere su pagine ingiallite, calligrafie d’altre epoche, fotografie di uomini protagonisti di piccoli o grandi fatti: succederà domenica 18 dicembre con “Una notte in archivio”, primo appuntamento del genere che un Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea abbia organizzato finora in Piemonte. E’ infatti dell’Israt l’idea, condivisa con la Cgil, di aprire le porte alla notte e ai visitatori, lasciando loro libero accesso agli scaffali, dalle 19 alle 24 per guardare, toccare, prendere in prestito qualcosa delle preziose carte conservate negli spazi di Palazzo Ottolenghi: “Era un pensiero – dice Nicoletta Fasano, ricercatrice dell’Istituto – che coltivavamo da un po’ di tempo per valorizzare il nostro patrimonio: 250 mila documenti da fine Ottocento a oggi, per gran parte frutto di donazioni o acquisizioni di altri archivi, come quello Centrale di Stato di Roma, 40 mila libri, 3 mila dvd”. La notte in archivio non si fermerà alla scoperta delle carte, ma si allargherà alla visita di altri due luoghi di storia ospitati a Palazzo Ottoleghi: il rifugio antiaereo e il Museo del Risorgimento. Le visite saranno a ingresso libero con apertura assicurata dal personale dell’Israt. L’iniziativa è promossa con il sostegno delle Fondazioni CRAT e CRT. I visitatori avranno decine e decine di scaffali dinanzi a cui fermarsi, mentre sui tavoli li attenderanno registri e documenti, particolarmente significativi, selezionati dai ricercatori Israt e dai volontari Cgil: le lettere dal fronte della Grande Guerra, per esempio, libri della scuola del fascismo, giornali clandestini partigiani. Su pagine rese delicate dal trascorrere del tempo si potranno leggere le cronache pubblicate da giornali locali scomparsi: Il Cittadino, Il Galletto, Il lavoro. Dal ricco Fondo Cgil, che la Camera del lavoro ha scelto di custodire all’Israt, sono stati scelti i verbali scritti a mano per l’elezione del Consiglio di fabbrica, nel 1948, alla Way-Assauto, documenti sul movimento operaio e studentesco negli Anni Sessanta e Settanta. Dal Fondo Luigi Grandi, altra importante donazione sul mondo del lavoro astigiano, usciranno invece le tessere associative, dal dopoguerra in poi, del Pci, Cgil, Anpi e i diari sulle lotte operaie negli anni del boom economico ad Asti. Chi vorrà, alle postazioni multimediali potrà vedere testimonianze e filmati realizzati dai ricercatori Israt in 25 anni di attività. E poi una sorpresa d’altro tipo: la serata in compagnia delle carte sarà resa ancora più gradevole con gli spuntini e i brindisi preparati dalla Cgil. Un motivo in più per non mancare. Per ulteriori info: 0141.354835.