Una singolare coincidenza porta a vivere la conclusione dell’anno sacerdotale con la simpatica opportunità di festeggiare il XXV anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Italo Francalanci parroco della parrocchia di N. S. di Lourdes.
Una festa per l’amico, ma soprattutto un modo per riscoprire assieme il valore “unico e fondamentale” che il sacerdote riveste nella comunità parrocchiale; luogo importante nel cammino di fede che abbiamo riscoperto essere, guardando ai primi cinquant’anni di costituzione della parrocchia, casa tra le case, ma anche la “fontana del villaggio” a cui tutti attingono acqua viva.
La coincidenza con l’anno sacerdotale è motivo singolare per dar valore alla ricorrenza dell’anniversario di ordinazione sacerdotale, evitare di ridurla a semplice occasione di ricordo di una data “lontana” e rendere la ricorrenza un prezioso insegnamento “presente”; questa triplice condizione la realizziamo rileggendo la lettera del Santo Padre Benedetto XVI per l’indizione dell’anno sacerdotale per trovare tante sfaccettature, spesso dimenticate, della poliedrica valenza del sacerdote nella Chiesa, raggrupparle tutte assieme e trovare tutte le parole “giuste” per calorosi auguri ad un ministero che sia “contagio” per altri ministeri.
Un segno augurale del tutto particolare si trae dalle prime parole della lettera del Papa in cui si cita la definizione che il Santo Curato d’Ars dedica a chi sceglie di essere prete: “Il Sacerdozio è l’amore del cuore di Gesù”. A questo augurio fa da corollario il commento che il Santo Padre offre alla descrizione citata: “questa toccante espressione ci permette anzitutto di evocare con tenerezza e riconoscenza l’immenso dono che i sacerdoti costituiscono non solo per la Chiesa, ma anche per la stessa umanità. Penso a tutti quei presbiteri che offrono ai fedeli cristiani e al mondo intero l’umile e quotidiana proposta delle parole e dei gesti di Cristo, cercando di aderire a Lui con i pensieri, la volontà, i sentimenti e lo stile di tutta la propria esistenza. Come non sottolineare le loro fatiche apostoliche, il loro servizio infaticabile e nascosto, la loro carità tendenzialmente universale? E che dire della fedeltà coraggiosa di tanti sacerdoti che, pur tra difficoltà e incomprensioni, restano fedeli alla loro vocazione: quella di “amici di Cristo”, da Lui particolarmente chiamati, prescelti e inviati?”
E’ un commento interrogativo che si fa spazio di riflessione, ma anche motivo per invitare quanti conoscono don Italo a stringersi attorno a lui e con lui pregare e fare festa.
Ripetutamente in questi mesi si è parlato come “solennizzare” questa ricorrenza e la proposta, ampiamente condivisa, è una spontanea convocazione di tutti gli amici per sabato 12 giugno alle ore 18: ritrovarsi con monsignor Vittorio Croce, vicario generale della diocesi di Asti, per una solenne concelebrazione eucaristica nella chiesa N.S. di Lourdes per dire grazie al sacerdote che offre la sua preziosa opera di servizio in parrocchia, e augurargli che il suo ministero si sviluppi nei segni importanti di annuncio, testimonianza e riconciliazione.
Alla preghiera seguirà un momento di fraternità conviviale nel cortile interno della Parrocchia per prolungare in amicizia e solidarietà lo spirito di condivisione che unisce nella festa; ciascuno porterà un “pane” o un “pesce” e assieme il festeggiamento crescerà come spontanea catena di dono in cui tutti gusteranno il piacere di solennizzare una ricorrenza da non dimenticare.