Dal nostro inviato alla Gmg di Cracovia.
“La terza giornata della giornata mondiale della gioventù di giovedì 28 Luglio è stata dedicata alle formazioni personali dei singoli gruppi di pellegrini.
Al mattino, appena svegli, i gruppi si sono recati nelle parrocchie e chiese delle loro città dove ciascuno ha svolto ,con diverse figure vescovili, una catechesi della durata di tre ore e relativa messa, al termine della quale ci siamo trasferiti a Cracovia per pranzare e recarci alla piana di Btonia, luogo già della prima messa di GMG, dove abbiamo accolto Papa Francesco.
Circa un milione di pellegrini si è radunato in questo immenso prato appena fuori Cracovia per accogliere il Santo Pontefice, giunto alle 18.00 tra ali di folla festante e variopinta.
Nel suo discorso a noi giovani, il Papa ha ringraziato, per questa 31esima GMG, il suo ideatore e santo polacco Giovanni Paolo II, e si è poi rivolto direttamente a noi, pellegrini raccolti in festa esultante intorno a Lui, definendoci: ” il volto giovane della Misericordia”.
Ha successivamente ricordato come quella che stiamo vivendo è una esperienza da vivere con spirito di festa: una festa che porti felicità all’interno dell’anno giubilare della Misericordia.
“Non c’è nulla di più bello di contemplare i desideri l’impegno e la passione con cui i giovani vivono la vita”
“Questo è bello, quando Gesù tocca il cuore di un giovane, questo è capace di azione straordinarie”
“Lottare contro quelli che io chiamo i “quietisti”, quelli che sostengono che nulla si può cambiare”
Il discorso del pontefice, che ha tenuto un registro estremamente semplice ma mai banale, che ha donato al suo discorso un’aura di disarmante semplicità  ed incredibile trasparenza trasparenza  e forza comunicativa, è stato costellato da esempi pratici, quotidiani da riferimenti alla vita  vissuta giorno per giorno nella fede e nella misericordia, e da domande poste direttamente a noi pellegrini, cui tutti abbiamo risposto a squarciagola
“Le cose si possono cambiare?
Il mondo e la chiesa oggi vi guardano, e vogliono imparare da voi per rinnovare il senso di fiducia del padre! Il mondo e la chiesa hanno bisogno di voi”
Il pontefice ha poi tracciato un “identikit della misericordia”: tema centrale di questo viaggio, intorno al quale ruota tutto il mandato e lo scopo del nostro viaggio: comprendere che cosa significhi essere misericordiosi!
“La misericordia ha sempre un volto giovane, poiché solo un cuore misericordioso riesce a fare a meno delle comodità e andare verso gli altri; un cuore misericordioso sa creare un ambiente di casa e famiglia per chi emigra, è capace di tenerezza e compassione, sa condividere il pane con chi ha fame, accoglie il profugo ed il migrante.
Mi addolora incontrare giovani che sono pensionati prima del tempo, che non giocano la partita della vita”
A coloro che dicono che non è sempre facile e spesso cadono nel tentativo di essere uomini e donne di fede, il pontefice ha citato un brano di una canzone degli alpini:
“Nell’arte di salire non è importante non cadere ma non rimandere caduto.”
Ci sarà sempre la mano di Gesù per alzarci quando cadiamo.
tra la felicità generale l’ultimo consiglio del padre santo è stato quello di ascoltate i nonni, che hanno la saggezza della vita e sono il punto di passaggio tra una generazione che sa molto ed una cui è affidato il destino del mondo intero, a patto di essere misericordiosi”.
Bruno Corradi