Un viaggio per riflettere, stare insieme, per vivere meglio la propria interiorità, per conoscere se stessi aprendosi all’altro. Un gruppo di trentanove ragazzi della Diocesi di Asti trascorrerà una settimana nella comunità di Taizè. Un pellegrinaggio organizzato dalla Pastorale Giovanile che difficilmente i ragazzi dimenticheranno.

Secondo giorno

Questo secondo giorno nella comunità di Taizé è iniziato con la celebrazione della S. Messa e, successivamente, con la preghiera del mattino, come sempre composta da ritornelli cantati e salmi.
Dopo la colazione, la mattinata è proseguita con la catechesi, alla quale abbiamo partecipato insieme ai vari giovani che condividono la settimana con noi. La catechesi è stata tenuta in inglese da parte di una suora, ed era basata sul brano del terzo capitolo dell’Apocalisse. In particolare ci siamo soffermati sul versetto numero 20: “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me”.
Per commentare questo passo ci è stata presentata un’icona raffigurante Gesù nell’atto di bussare ad una porta chiusa senza maniglia. Su quest’ultimo particolare ci siamo soffermati nella riflessione: infatti, la scelta di aprire o meno la porta per accogliere Gesù, spetta solamente a noi. Da questo emerge una delle caratteristiche fondamentali della nostra Fede, ossia la libertà che Dio ci lascia. Il suo bussare, infatti, non ci forza ad aprire ma, anzi, è simile al “sussurro di una brezza leggera” (1 Re 19, 12-13). Brezza che viene percepita solo mettendosi in ascolto, cosa difficile da mettere in pratica nella nostra vita quotidiana spesso caotica.
Da qui l’invito ad accogliere e ascoltare l’altro nella condivisione avvenuta subito dopo in piccoli gruppi, divisi per età e di nazionalità diverse. Attraverso il confronto e l’apertura all’altro, abbiamo potuto toccare diverse tematiche e discutere riguardo dubbi e perplessità. In particolare, ci siamo soffermati sulla nostra immagine di Dio: se è una presenza distante nella nostra vita o se, invece, ci viene incontro pronto ad accoglierci.
La mattinata è proseguita con la preghiera di mezzogiorno e successivamente con il pranzo.
Nel pomeriggio si sono tenute le prove dei canti che accompagnano i momenti di preghiera, i servizi alla comunità e i workshop. Uno era dedicato alla visione di un documentario su Taizé e sul suo fondatore Frère Roger, venuto a mancare nel 2005.

Francesca Piovan