Continua il diario del nostro vescovo Marco Prastaro in vacanza nelle terre del Kenya che l’hanno visto impegnato per ben tredici anni come missionario Fidei Donum. Panorami e animali, ma soprattutto impegno episcopale con incontri, liturgie festose e anche cresime e prime comunioni.

Giovedì 18 luglio

Alle 8 un gruppetto di bambini della scuola parrocchiale insieme ai leaders della parrocchia ci attende davanti a casa per piantare due alberi a ricordo della visita. Mi assicurano che se ne prenderanno cura in modo che cresca rigoglioso come quello che piantò il Vescovo Pante quando si inaugurò la casa.
Oggi ci attendono due comunità, prima Sura Adoru e poi Kirimun.
A Sura Adoru le donne fermano la macchina fuori del cancello della missione, dobbiamo scendere e iniziano a cantare canti di benvenuto e poi con loro ci avviamo verso la Chiesa. La Chiesa è gremita dei ragazzi della scuola che hanno la uniforme verde, e da una certa quantità di donne, gli uomini sono 5 o 6. La messa procede speditamente, celebriamo anche 52 cresime, al ringraziamento le donne si scatenano con una lunga canzone danzata che richiama al valore della Parola di Dio. In poco meno di due ore abbiamo finito tutto compresi discorsi e regali (questa volta una grossa capra). Dopo messa, davanti alla chiesa il lungo e ormai consueto rito delle foto. Beviamo un po’ di acqua e partiamo per Kirimun. Ci va circa 20 minuti per arrivarci. Anche qui ci fermano sul Portone d’ingresso, e poi con canti gioiosi ci scortano fino in chiesa. Questa chiesa ha un bellissimo affresco ed è in discesa: un tempo a fine messa vi era un rigagnolo della pipì dei tanti bambini presenti che scendeva dal corridoio centrale, arrivava all’ambone, vi girava attorno e poi continuava il suo cammino verso il muro posteriore dove era stato fatto un piccolo buco di modo che il tutto defluisse all’esterno.
La Chiesa è gremita di molti ragazzi della scuola, un certo numero di giovani, alcune donne e poi un nutrito gruppo di ragazzi del National Youth Service, una sorta di gruppo paramilitare gestito dallo Stato nel quale vengono insegnate ai giovani alcune professioni. Essendo un’assemblea giovane all’omelia posso scherzare con loro più tranquillamente. Le cresime sono 45 e facciamo veloce.
A fine messa ci fanno dei regali, a don Valerio una coperta a me un pacco da 24 chili di farina, un pacchetto con del sapone per lavare i panni ed una busta con 30 euro. Dopo messa impieghiamo più di mezz’ora per fare le foto con tutti coloro che lo desiderano.
Alle 16,00 rientriamo. Al nostro arrivo a Kisima incontriamo don Paolo e don Daniele che nel frattempo sono arrivati da Nairobi. Con loro facciamo subito un giretto fino a Naiborkeju per vedere la Chiesa e visitare la Manyatta. Dopodiché ci muoviamo verso il piccolo lago dove non troviamo le gru coronate che cercavamo, ma un gruppo di zebre fra cui due zebre di Grevy, una zebra rara con le strisce molto più piccole e ravvicinate e le orecchie più rotonde.
Rientrati a Kisima, ad attendermi c’è Susan, la ex catechista di Naiborkeju, mi ha portato dei rosari fatti da lei. Di recente, nonostante non abbia ancora 40 anni e dal 1998 sia vedova, è diventata nonna.
A cena don Daniele intrattiene tutti i presenti raccontando di come si allevano le vacche nelle nostre stalle, tutti lo ascoltano meravigliati facendo fatica a immaginare le dimensioni del nostro bestiame.