L’Azione Cattolica di Asti ha una nuova guida. Si tratta di Irene Andina che ha preso il posto di Antonella Basile. Farmacista, 25 anni, della parrocchia della Cattedrale, è entrata in contatto con l’A.C. nel 2013 e si è tesserata ne 2016. Il  suo nome è stato scelto tra una terna di nominativi presentati al vescovo Marco Prastaro; il decreto è stato reso pubblico ieri, giovedì 15 ottobre, memoria di Santa Teresa d’Avila. Andina sarà presidente diocesano dell’Azione Cattolica Italiana per il triennio ottobre 2020-settembre 2023.

“Il mio cammino è iniziato e continua ancora oggi nella Parrocchia della Cattedrale, dove ho avuto modo di formarmi e di dedicarmi alla formazione dei ragazzi più giovani – è il commento di Irene Andina -. Dopo le prime esperienze in oratorio durante gli anni del liceo, da un po’ di tempo mi ritengo appassionata “educatrice” dei giovanissimi e dei giovani. Il mio cammino è stato ricco di esperienze significative vissute non soltanto in Cattedrale ma anche con la Pastorale Giovanile e attraverso i cammini interparrocchiali, condivisi in particolar modo con le parrocchie di San Pietro, Santa Maria Nuova, Santa Caterina e Castell’Alfero”.
IE continua: “In qualche modo l’AC è sempre stata presente nel mio percorso di vita attraverso i sussidi e soprattutto lo stile che fin da bambina ho potuto toccare con mano partecipando ai campi estivi e all’oratorio nella mia parrocchia. Grazie a Don Paolo che ha sempre creduto e investito nell’AC, ho finalmente avuto modo di incontrare e vivere l’associazione vera e propria, dapprima partecipando a un campo giovanissimi proposto dall’AC di Alba e successivamente al campo per Futuri educatori del Piemonte e della Valle d’Aosta. Dopo queste due esperienze è nato in me e nei mei coetanei il desiderio di raccontare la bellezza vissuta e di entrare a far parte di questa realtà associativa all’interno della nostra diocesi”.
“Nel triennio passato sono stata incaricata giovani presso la mia parrocchia e vice-presidente diocesana per il settore giovani, insieme ad Emanuele. L’amicizia e il supporto delle associazioni delle diocesi vicine, Alba e Torino, gli incontri di formazione regionali e nazionali, l’affettuoso incoraggiamento degli adulti e degli assistenti della nostra associazione diocesana hanno permesso a me e ai giovani di credere sempre di più nell’AC e di scegliere di impegnarci concretamente – conclude -. Le mie prime parole dopo la nomina a Presidente di AC di Asti sono state “insieme si possono fare tante cose”, perché la paura di non essere all’altezza di un ruolo di responsabilità sparisce di fronte alla certezza di avere una gran bella rete di supporto costituita dagli adulti che ci guidano con dedizione e fiducia, dai giovani che condividono con me il desiderio di tenere viva l’associazione, dai più piccoli che ci stimolano a metterci al servizio, dagli assistenti che ci accompagnano spiritualmente e operativamente con grande passione”.