Il commento alla Parola di domenica 10 febbraio 2019 (Quinta domenica del tempo ordinario) a cura di padre Gerardo Bouzada.

Gesù si presenta nella quotidianità

Siamo all’inizio della predicazione di Gesù sulla riva del lago in Galilea. Il luogo che Gesù ha scelto per iniziare la sua missione è la terra dei piccoli.
Gesù si presenta nell’ambiente di lavoro quotidiano. I pescatori sono a lavare le reti dopo una notte di duro lavoro. Ma con Gesù si è fatto giorno, con Gesù viene la luce che permette di vedere il mondo in un altro modo, con occhi nuovi. Gesù si imbarca con Simone e i suoi compagni inserendosi nelle loro vite. Vuole avere bisogno di loro e contare su di loro.
Questi uomini hanno lavorato duramente, ma si sentono vuoti, tristi di non portare il pane a casa. Simone è il capo del gruppo che presta al Maestro la sua barca e diventa docile ai suoi ordini. Con Gesù nella barca le cose sono cambiate. Gesù è diventato il capo e anche i risultati cambiano radicalmente. Prendono una quantità così grande di pesci che non riescono a gestire la situazione. Sono pieni di stupore e chiamano i compagni per aiutarli.

Ostacoli alla grandezza della chiamata

Pietro riconosce la sua piccolezza e la grandezza di Gesù. Si prostra ai suoi piedi e i suoi compagni lo seguono. D’ora in poi, Gesù dice a Pietro, sarai pescatore di uomini. Gesù vuole che gli uomini vengano salvati per mezzo di altri uomini. La Chiesa ha bisogno di apostoli.
Oggi ad Asti come in molte diocesi di Europa c’è crisi di vocazioni. La peggior sfortuna di un popolo è non avere preti né famiglie con figli. Che ci siano autostrade, treni, fabbriche, salute gratuita è cosa buona. Ma tutto ciò è per questa vita. Se a nessuno importa della vita eterna delle persone, questa è la loro peggiore disgrazia.
Il padre Jorge Loring, gesuita spagnolo che ha segnato la mia adolescenza, diceva che c’è crisi di vocazioni al sacerdozio a causa dell’ignoranza e del materialismo. La felicità dell’uomo sta nel vivere un ideale. E il più grande ideale di un uomo è la salvezza delle anime. Questo richiede sacrifici: lasciare la famiglia, lasciare una carriera, a volte lasciare il paese e mantenere la castità fino alla morte.
Alcuni pensano che la castità sia la causa della scarsità di vocazioni. Ecco perché vogliono una castità opzionale. Ma la Chiesa non va per quella strada. Sebbene sia una legge ecclesiastica, che può essere cambiata, la Chiesa vuole sacerdoti dediti totalmente alle anime.
La castità può essere vissuta con gioia con l’aiuto di Dio. Dio non ci chiede qualcosa che non possiamo compiere. La persona casta conserva l’integrità delle forze di vita e di amore che sono in lei. La castità aiuta a integrare tutte le tue forze di amore (intelligenza, volontà, sentimenti, passioni, memoria ed immaginazione). Tale integrità assicura l’unità della persona e si oppone a ogni comportamento che la ferirebbe. Non tollera né doppiezza di vita, né doppiezza di linguaggio. La padronanza di sé è ordinata al dono di sé. La castità rende colui che la pratica un testimone, presso il prossimo, della fedeltà e della tenerezza di Dio. Per chi sei tu? Per chi donare tutto te stesso?
Oggi c’è molto materialismo. Vogliamo goderci la vita come gli invitati al banchetto che preferivano i loro business che rispondere alla chiamata di Cristo Re. Gli invitati preferivano acquistare e vendere cose. Le cose, una volta consumate, si buttano. Invece la chiamata di Cristo è unica e irripetibile perché tu sei unico e irripetibile. Per Dio non ci sono scarti. Scoprire cosa Dio vuole per te e seguirlo salva la tua anima.

Nel nome di chi getterò le reti?

Oggi, anche noi possiamo sperimentare la notte, la stanchezza o forse la mancanza di risultati. E come ieri, oggi Gesù è vicino. Gesù ti chiede di prendere in prestito la barca del tuo cuore. Gesù si vuole imbarcare con te, nelle tue cose, nei tuoi affari. Se lo lasci, certo. Chi è il timoniere della tua barca, della tua vita? Nel nome di chi getti le reti ogni giorno?
Lascia che Gesù prenda il timone. Puoi fidarti pienamente di lui. Lui vuole fare di te un pescatore di uomini in grado di diffondere l’esperienza del suo amore a molti. Vuole fare di te un predicatore, con la vita e la parola, della buona novella della salvezza che ha operato, e vuole operare in te.

LETTURE: Is 6, 1-2. 3-8; Sal 137; 1 Cor 15, 1-11; Lc 5, 1-11