Il commento al Vangelo di domenica 4 febbraio 2024: Lasciarsi toccare (Mc 1,29-39) a cura di Daniele Quagliero

“Re dei re”, così è chiamato. Eppure, che strano Re che è Gesù. Un Re che si fa servo: servo di Dio Padre, al servizio degli uomini. Quasi sembra non proferire parola, ascoltando ed esaudendo le richieste di chi gli chiede aiuto. Capo della Chiesa e sovrano di tutte le genti si mette al tuo servizio per guarire te. E prima di guarirti, ti viene vicino, ti tocca, così come con la suocera di Simone. Un tocco che guarisce, un tocco che risana, un tocco che ridà vita. Non allontanare da Lui la tua mano, non sottrarti a questo amore perché, se solo ti lasciassi toccare da Cristo, Egli ti libererebbe da quella febbre debilitante, scaccerebbe i tuoi demòni, il tuo Nemico, Quello che ti fa vedere il male ovunque, Quello che ti incatena ai tuoi idoli, Quello che mette zizzania nelle tue relazioni, Quello che freme dalla voglia di succhiarti via la vita. Gesù è venuto a liberarti da questo Nemico, è venuto a guarirti dalla tua febbre.
E come da Lui possiamo guarire, così da Lui possiamo imparare: quando ancora era buio, si alzò e andò a pregare. Il Servo di Dio tendeva l’orecchio all’ascolto delle indicazioni del Padre per la giornata, così che lo stesso Spirito che lo condusse nel deserto dopo il battesimo, lo conducesse ogni giorno. È in questo modo che Gesù ci insegna ad ascoltare la voce di Dio: stando in intima preghiera con Lui e, talvolta, concedendogli quel pezzo della giornata che più ci è scomodo. Facendo questo, impariamo a vivere di Lui e con Lui e a lasciarci toccare.