Il commento alla Parola di domenica 7 giugno 2019 (Pentecoste) a cura di padre Gerardo Bouzada.

L’alleanza tra Dio e il suo popolo

Cosa porta di nuovo lo Spirito Santo? Compie la rivelazione della Trinità; inizia il tempo della testimonianza, il tempo della Chiesa; tempo per realizzare la comunione, cercando l’unità e rispettando le diversità; tempo di gioia, perdono e pace. Lo Spirito Santo illumina in noi la fiamma dell’amore. È l’amore tra il Padre e il Figlio che, amandoci, ci rende gentili e ci associa alla relazione amorosa della Trinità. È la forza di Dio che ci manda in mezzo al mondo a vivere il Vangelo della misericordia per costruire il Regno.

E ognuno li sentì parlare delle meraviglie di Dio nella propria lingua

La Pentecoste può essere un buon momento per sintonizzarsi con la voce di Dio che parla la lingua di ciascun cuore. Dentro di noi risuonano molte voci, le conosciamo e le riconosciamo. Parliamo anche con loro. Sono echi del passato, del presente incerto o di un futuro sognato. Ma ciò che conta è il qui ed ora. Esercita il Silenzio, dove potrai scoprire la Presenza di Dio che ti racconta la tua storia vista da Lui.
Cosa o chi distorce e ostacola questo ascolto? Non ascoltiamo influenze o testimonianze negative che interpretano la nostra storia negativamente. Il Padre e il Figlio Gesù riversano su di noi il loro Spirito d’Amore che risponde ai desideri più profondi di ogni cuore di amare e soprattutto sentirsi amato. Ma come possiamo provarlo se non conosciamo questi desideri? Qualsiasi personaggio del Vangelo forma parte di ognuno di noi. Attraverso qualcuno di loro, occupando mentalmente il suo posto, possiamo lasciarci toccare dallo sguardo di Cristo.

La solennità di Pentecoste ha una forte dimensione ecclesiale

Lo Spirito Santo apre le porte della Chiesa che agisce dentro e fuori di essa, nulla lo trattiene. Dentro e fuori la Chiesa, è per questo che devi sintonizzare il tuo udito, in modo da non precipitarti nel condannare gli altri, ma dare priorità alla “lettura dei segni dei tempi”. Il più grande nemico della Chiesa è Satana che suscita invidia, l’orgoglio, l’ambizione per il potere e la mancanza di misericordia. Alla fine della nostra vita, saremo esaminati dell’amore che siamo stati in grado di incarnare, nelle vite che abbiamo difeso e nella gentilezza con cui trattiamo il prossimo e i più bisognosi.
I nostri tempi richiedono cambiamenti e la nostra umanità ha bisogno di fermezza di fronte alla satanica corruzione che minaccia sempre più gli abitanti del mondo. Uniti alla grazia, convertiamoci sempre e diventiamo cristiani coraggiosi per rendere il mondo il Regno delle virtù di Cristo.

LETTURE: At 2, 1-11; Sal 103; Rm 8, 8-17; Gv 14, 15-16. 23-26