Dalla scorsa domenica, 29 novembre, la prima del tempo d’Avvento, ma anche già per la Messa prefestiva di sabato 28, i sacerdoti della nostra Diocesi hanno accolto, per la celebrazione eucaristica, la terza edizione italiana del Messale Romano di Paolo VI recante una, per così dire, “gentile rivoluzione” che senz’altro inciderà sulla vita delle comunità anche se va detto che la maggior parte delle variazioni riguarda le formule proprie del sacerdote.

Al libro liturgico, il cui testo definitivo è stato approvato nel novembre 2018 da parte dell’Assemblea generale dei vescovi italiani, hanno lavorato numerosi esperti unitamente alla Commissione Episcopale per la Liturgia. Promulgato, dopo l’assenso del Papa, l’8 settembre 2019, il Messale diventerà obbligatorio a partire dalla prossima Pasqua, ossia dal 4 aprile 2021, quando si lascerà del tutto la precedente edizione risalente al 1983.

Per uno sguardo d’insieme circa l’utilizzo del testo rinnovato, ma soprattutto riferendosi al “gradimento” da parte dei fedeli, alcuni parroci e sacerdoti della città e di paesi della Diocesi, raggiunti telefonicamente, hanno risposto evidenziando soprattutto l’interessante lavoro preparatorio che mostra oltre tutto quanto sia ormai sempre più in uso la comunicazione on line.

Per la Cattedrale accoglie le domande il viceparroco Francesco Secco che ricorda in primis l’utile catechesi sul Messale tenuta dal parroco, don Paolo Carrer, al termine della Messa del Cristo Re di domenica 22 ed inoltre la provvidenziale discesa dello schermo, con le variazioni da tener presenti, sia nelle due Messe festive del 29, delle 10,30 e delle 18, che nella prefestiva, schermo dalla scorsa primavera già utilizzato per i canti. Proprio ai canti si riferisce in chiusura don Francesco ricordando che ora sono inseriti nel testo, non sono più un’appendice del Messale. Purtroppo però, dice, alcuni sacerdoti non sanno intonarli non essendo stati debitamente formati.

La responsabile dell’archivio parrocchiale, Lucia Marchisio, anche membro della Corale, ci tiene a sottolineare la validità dello schermo ma soprattutto lo sforzo informativo di don Paolo che ha inviato ai vari Gruppi d’Ascolto spiegazioni on line ed anche un video illustrativo.

Attivo in senso “informatico” ma non solo, anche don Paolo Lungo, parroco di Nostra Signora di Lourdes, i cui fedeli sono stati preparati una settimana prima con foglietti illustrativi ma soprattutto con messaggi on line grazie ai quali, dice, … “hanno quasi preceduto il celebrante”! Il Messale, in uso già da sabato 28, secondo don Paolo ha un unico punto negativo che, per fortuna, appare tale solo al sacerdote che lo utilizza. Le illustrazioni del pittore campano Mimmo Paladino, esponente della Transavanguardia italiana, a suo avviso, “danno tanto l’idea di una società liquida”.

Don Beppe Steffenino, parroco di San Pietro per tre settimane sul foglio domenicale, ma anche sul canale per le famiglie attivato da tempo, ha illustrato i cambiamenti. Il Messale è stato portato sul leggio in piccola processione sabato 28 e in tutte le Messe domenicali. In particolare il testo così rinnovato ha trovato apprezzamento da parte del gruppo di fedeli presenti giornalmente alla celebrazione eucaristica che hanno rilevato la maggiore presenza dello Spirito Santo nel canone della Messa. Don Beppe ha inoltre ricordato che alle 10,30 di ogni domenica sul canale YouTube della parrocchia è possibile assistere alla celebrazione seguita in genere da circa 200/250 fedeli.

Per il “Sacro Cuore”, ma anche per le comunità a lui affidate, risponde il parroco don Rodrigo Dos Santos che nei giorni precedenti l’inizio dell’Avvento ha inviato on line indicazioni e un video su YouTube mentre un quarto d’ora prima di ogni celebrazione ha “ripassato” con i fedeli i vari cambiamenti. Il nuovo Messale è stato recato sabato 28 in processione all’altare del “Sacro Cuore” da una coppia che partecipa ogni giorno alla Messa. A Revignano lo ha portato un bambino, a Variglie una mamma, a Vaglierano una ministra della Comunione, a dimostrazione della vicinanza dei laici ai sacerdoti.

Padre Fiorenzo Mazzacani Direttore della Casa di Riposo “Mons. Marello” da qualche tempo ha ricevuto il nuovo Messale di cui ha potuto apprezzare le variazioni testuali senz’altro ricercanti una maggiore aderenza ai testi antichi. In veste di Cappellano le commenterà con calma con i suoi anziani fedeli spronandoli, per quanto possibile, al canto così richiesto. Si sofferma invece sulla veste grafica che trova “impoverita”, privata di miniature, con una copertina che, secondo il suo parere, va da subito rinforzata per evitare che in breve tempo si deteriori.

I fedeli di Mombarone, Serravalle e Sessant, come quelli di Settime e Villa San Secondo, hanno accolto il Messale nell’Eucarestia domenicale della prima d’Avvento con il parroco, don Lorenzo Mortara, mentre le restanti comunità a lui affidate di Camerano, Chiusano, Cinaglio, Corsione e Cossombrato nella prefestiva di sabato 28. L’impatto secondo il sacerdote è stato positivo in quanto la preparazione è stata graduale ed ha previsto due momenti, realizzati sul canale YouTube parrocchiatrinitaserravalle, che hanno ricevuto molte visualizzazioni. Si è cercato anche di introdurre alcune parti cantate suggerite, sempre in via on line, ai vari gruppi. Occorre, dice don Lorenzo, far comprendere che l’incontro liturgico è momento condiviso, non solo “affare del sacerdote”.

I fedeli di Montafia, Viale, Cortazzone e Capriglio, comunità di cui è parroco don Domenico Valsania, sono stati informati nelle domeniche precedenti delle variazioni apportate e non solo nella preghiera del Padre Nostro. Don Domenico, che si appresta in gennaio a ricordare il suo 50° di ordinazione, fa presente che anche il sacerdote deve prepararsi alla celebrazione in quanto nel rinnovato Messale sono stati introdotti più canoni, più preghiere che vanno cercate in un testo i cui caratteri a suo avviso non risaltano in modo ottimale. Inoltre le parti cantate andrebbero provate insieme cosa per ora impossibile ad attuarsi in presenza.

Anche Don Severino Ramello, parroco di Agliano Terme e referente diocesano per il catecumenato, ha iniziato due settimane prima ad illustrare i cambiamenti attuati nel Messale che senz’altro offrono l’occasione, dice, per comprendere meglio la celebrazione eucaristica. Ha ricordato che nel periodo dell’Avvento non si recita il Gloria in cui compare quel “pace in terra agli uomini amati dal Signore”, che ci sono senz’altro difficoltà per il canto del Padre Nostro che per mancanza di prove sarà per ora cantato in latino, che i fedeli presenti alle celebrazioni causa covid sono comunque diminuiti. Reazioni positive ci sono state per il suo invito ad uno “sguardo di pace” che concretizza la nuova formula “scambiatevi il dono della pace”. E in ultimo un commento alla veste grafica. E’ stata utilizzata per il Messale carta fine, color avorio, sulla quale i caratteri non risaltano appieno. Inoltre le illustrazioni, pur di rinomato autore, paiono un po’ elementari.

Patrizia Porcellana