Tutto il paese di Mombarone si sta preparando a mettere in scena il presepe vivente alle casegrotta, una rappresentazione che costituisce un evento assolutamente unico e inimitabile, vista la singolarissima collocazione in uno scenario altamente suggestivo perché evocativo della realtà storica della nascita di Gesù a Betlemme oltre duemila anni fa. Chi ci è venuto qualche volta, se n’è andato pensando che doveva essere veramente così.
La sacra rappresentazione, che comporta la partecipazione di un centinaio di figuranti, a cominciare da Gesù Bambino, sempre rigorosamente… dal vero e anche del territorio, è fissata per sabato 17 dicembre. L’invito, per tutti quelli che hanno buone gambe e buona volontà, è a trovarsi alle 20.30 intorno alla chiesetta di Sant’Andrea Corsini, all’uscita dal paese per chi proviene dalla Val Rilate, per armarsi di torcia a vento e salire alle casegrotta camminando insieme: è il modo più suggestivo considerando che si vede di lontano la cometa che brilla sul bosco, ma anche più conveniente per rivivere quell’evento segnato dalla povertà e dalla fatica.
Comunque è possibile arrivare in auto (non in troppi però!) allo spiazzo vicino alla fontana del Boglietto e più ancora al campo che sta alla base della salita per i crotin, sempreché la stradina sterrata non sia inzuppata di pioggia. La strada di accesso sarà percorribile a senso unico lungo la valle per la fontana e poi in salita al ritorno per il paese; anzi sarà pure disponibile un bus navetta dalle 21 in avanti.
La rappresentazione scenica è prevista dunque intorno alle 21.30 con canti della corale riunita di Mombarone-Serravalle-Sessant, ora parrocchia della Trinità, e racconto sceneggiato della Natività fino alla venuta dei Magi, rigorosamente da oriente. Alla conclusione, mentre la corale continuerà a proporre canti natalizi, sarà possibile visitare la grotta della nascita e quindi tutte le scene dei mestieri di un tempo, magari anche riscaldandosi con un bicchiere di vin brulè e rosicchiando qualche castagna arrosto o un pezzo di pane appena sfornato.
E’ evidente che bisogna arrivare con abiti adatti (insomma non da soirée) e scarpe comode e robuste da campagna. Ma soprattutto lo stile di accostamento non può che essere quello di una sana sobrietà e voglia di comunicare, anche con i simpatici animali che sempre naturalmente popolano il presepe.