elenacesteElena Ceste manca da casa da dieci giorni, ormai. Il maltempo ha costretto sospendere le ricerche, ma non l’attività investigativa e gli interrogativi che questa misteriosa sparizione ha insinuato.

“Stiamo lavorando con risorse non indifferenti per cercare di capire cosa possa essere successo. Non lasceremo nulla di intentato” dai carabinieri del comando provinciale di Asti viene la conferma che le indagini continuano serrate e nel massimo riserbo perché “si stanno creando congetture e illazioni di vario tipo” che potrebbero danneggiare i minori coinvolti e disturbare il lavoro degli inquirenti.

Troppe ricostruzioni approssimative e particolari non confermati.

Non si sa cosa sia effettivamente successo la mattina di venerdì 24 gennaio quando Elena, casalinga moglie e mamma, scompare dalla sua casa di Motta di Costigliole.  Intorno alle 8 del mattino, dopo aver accusato un malore, la donna chiede al marito Michele Buoninconti di accompagnare i bimbi a scuola, un compito che di solito svolgeva lei.  Al ritorno, verso le 8.30, l’uomo non trova più la moglie.

L’ultima ad averla vista è stata una vicina di casa che passava di lì in macchina: ha notato Elena in cortile vestita in abiti leggeri. Erano le 8.15 circa.

La donna avrebbe lasciato a casa tutti gli effetti personali. Forse anche la fede nuziale. Voci dicono che abbia lasciato borsa, occhiali e vestiti in casa, altre riportano che il marito abbia trovato i vestiti in cortile. Ma sono appunto voci. Indiscrezioni che si rincorrono.

Cosa può essere accaduto tra le 8.15 e le 8.30? E’ la domanda che si pongono inquirenti, marito e abitanti di Motta e Costigliole. A quell’ora non manca il passaggio: genitori che portano i bimbi a scuola, persone che vanno al lavoro o a fare commissioni in paese. Eppure nessuno sembra aver visto la giovane mamma allontanarsi, i cani non sembrano aver abbaiato, o almeno nessuno sembra averci fatto caso.

La casa della famiglia Buoninconti non è isolata, ma a ridosso della collina ricoperta da una fitta boscaglia, Motta è una frazione grande, piena di serre, capannoni agricoli, cascine, pozzi e chiuse per l’acqua. Se Elena si fosse allontanata da sola avrebbe potuto facilmente trovarsi disorientata o incontrare qualche pericolo. Ma di lei non c’è traccia.

Se in un primo momento prevaleva la tesi di un allontanamento volontario, ora gli inquirenti  ammettono che stanno valutando anche altre ipotesi. Le indagini proseguono a tutto campo.

Certo hanno destato non poco clamore gli sfoghi di Michele Buoninconti davanti alle telecamere di Rai e Mediaset: l’uomo comprensibilmente provato dalla situazione si è detto convinto di sapere chi ha preso sua moglie, chi l’ha portata via: “Con quest’uomo ci frequentiamo. Ho incrociato la sua macchina proprio quella mattina”. Buoninconti, inoltre avrebbe detto di aver trovato delle foto e dei messaggi “compromettenti” sul computer della moglie e che lei, proprio quella notte, gli avrebbe confessato tutto.

Dichiarazioni che hanno alimentato dubbi, ma anche pettegolezzi e un’attenzione quasi morbosa da parte di giornalisti e troupe televisive che da giorni si aggirano tra Motta e Costigliole. “Abbiamo allontanato una troupe della trasmissione di Barbara d’Urso – così i professori delle scuole medie di Costigliole –  Volevano intervistarci, ma francamente non ci sembrava proprio il caso e poi dobbiamo fare di tutto per garantire ai ragazzi massima serenità in questo momento così difficile”. Telecamere e microfoni sono arrivati anche davanti all’asilo di Motta e anche da lì sono stati allontanati. Venerdì sera la trasmissione di rete 4 “Quarto Grado” si è occupata a lungo del caso e la troupe ha stazionato a lungo davanti a casa di Buoninconti. Un’attenzione e uno scarso rispetto (soprattutto per i quattro bambini coinvolti) che a molti non sono piaciuti.

Ma davvero qualcuno avrebbe rapito Elena? Lei sarebbe scappata con l’aiuto di un’altra persona? E perché?

Ai carabinieri il compito di trovare delle risposte, le aspettano soprattutto i quattro figli di Elena.