“Ci sono molti Enti, Comuni, Province ma anche Regioni che denunciano difficoltà economiche. Le ultime finanziarie dei governi Berlusconi e Monti hanno aggravato ulteriormente la situazione economica degli Enti Locali. Ci siamo schierati, da subito, con i sindaci e presidenti di province e regioni perché, sin dalla stesura delle leggi finanziarie, si comprendevano i riflessi negativi che quelle leggi avrebbero avuto sui servizi ai cittadini, nei confronti dei lavoratori pubblici e delle aziende collegate. In questi mesi si leggono, anche sui giornali locali, dichiarazioni di esponenti politici sulla riduzione dei dipendenti pubblici rilasciate con troppa superficialità. Credo che sia non solo sbagliato, in quanto già oggi si vedono le difficoltà dei cittadini nell’accesso ai servizi e nella qualità dei servizi medesimi, visto che in molti servizi gli organici sono ridotti all’essenziale e anche meno, ma penso che sia sbagliato, in una fase difficile come quella attuale, di recessione, parlare di ulteriori licenziamenti oltre al privato senza dare risposte ai giovani. Ci vuole un allentamento del patto di stabilità e una visione diversa del lavoro pubblico: il lavoro pubblico è una risorsa e non un costo. Per questo, come FP CGIL e UIL FPL E PA, sciopereremo il prossimo 28 settembre contro la spending review approvata dal Governo Monti. Noi vogliamo una vera riforma della P.A, non tagli lineari ma un rinnovamento che riqualifichi il lavoro pubblico offrendo sempre servizi di qualità ai cittadini. Poi è necessario intervenire anche relativamente alla gestione dei bilanci che se mal gestiti, come è successo ad esempio ad Alessandria ma non solo, portano i propri enti al dissesto finanziario. Basta anche alle furbizie ragionieristiche, come i ritardi dei pagamenti alle aziende partecipate o private che lavorano per il pubblico, perché questo “giochino”, alla fin fine, mette in difficoltà le aziende, i cittadini ed i dipendenti. Se si va avanti in questo modo i cittadini si allontaneranno sempre più dalle Istituzioni, per questo serve davvero una riforma ma che sia di aiuto ai cittadini e non invece di facciata, le riforme proposte hanno un solo scopo, la riduzione dei lavoratori dipendenti e la conseguente uscita del pubblico dai servizi ai cittadini”.

Gianni Esposito, segretario generale regionale della funzione pubblica CGIL Piemonte