“Stiamo vivendo la settimana per l’unità dei cristiani, proponendo a ogni credente e a ogni confessione cristiana di condividere il chiarissimo del Signore Gesù: Padre ti prego che siano tutti una cosa sola, come Tu e io siamo una cosa sola. Purtroppo dobbiamo prendere atto delle innumerevoli divisioni ereditate dalla storia e che talvolta noi stessi alimentiamo. Il Concilio Vaticano II aveva dichiarato che uno dei suoi principali intenti era quello di promuovere il ristabilimento dell’unità, responsabilizzando fedeli e pastori, ciascuno secondo le proprie possibilità. Nell’orizzonte limitato del nostro territorio abbiamo la consapevolezza che difficilmente riusciremo a contribuire per il pieno accordo teologico tra le diverse confessioni religiose, ma abbiamo la concreta possibilità di vivere l’ecumenismo dell’amicizia. Ringrazio di cuore gli amici cristiani che vivono in questo territorio che, pure senza riconoscersi nella Chiesa Cattolica, tuttavia ci danno ampie dimostrazioni di amicizia e di solidarietà. Da un punto di vista numerico una particolare attenzione è doverosa verso i fedeli delle Chiese d’Oriente, depositarie fin dall’origine di un tesoro dal quale la Chiesa d’Occidente ha attinto molti elementi nel campo della liturgia, della tradizione spirituale e dell’ordine giuridico. Le immigrazioni che caratterizzano questo periodo storico hanno portato numerose comunità cristiane a vivere nel nostro territorio. Queste comunità spesso ci edificano con espressioni di fede e di pratica religiosa, che purtroppo stanno perdendo vigore nel mondo cattolico. Recentemente i fratelli Ortodossi Rumeni ci hanno chiesto un segno particolarmente impegnativo di amicizia e collaborazione, segnalando la loro necessità di un luogo di culto nella città, da utilizzare in modo continuativo e abitualmente esclusivo. Abbiamo preso in seria considerazione questa richiesta e ne abbiamo fatto oggetto di ampio dibattito, reso facile e sereno dalla ormai avanzata maturità di tanti fedeli. Ne è scaturita la scelta di concedere l’uso della chiesa di Santa Maria Nuova come risposta a questa esigenza. Ringrazio tutti per questa grande prova di consapevolezza ecumenica, di cui la nostra Diocesi può essere orgogliosa. Presto sarà possibile consegnare un edificio che sicuramente ci è molto caro, ma proprio per questo sarà motivo di gioia grande, sapendolo affidato a una comunità numerosa e praticante. Siamo certi che sarà ben conservato e soprattutto consapevoli di aver compiuto un bel gesto di ecumenismo dell’amicizia, balsamo prezioso per contribuire a sanare, sia pure in piccola misura, le ferite di una cristianità divisa. Un pensiero particolare va anche alle Chiese che fanno riferimento alla Riforma di Lutero, dei cui inizi quest’anno si commemora il quinto centenario. Proprio per questo l’incontro ecumenico ufficiale all’interno della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani quest’anno sarà ospitato dagli Evangelici di Via Parini, lunedì prossimo, 23 gennaio alle ore 21. Invito tutti ad unirsi a questa importante serata di preghiera e fraternità ecumenica”. Francesco Ravinale, vescovo della Diocesi di Asti