“Sul giornale Lastampa del 06/01/2012 è stato pubblicato un articolo che parla della causa tra Comune e ATC (case popolari) vorrei fare alcune precisazioni in merito che credo i cittadini debbano conoscere.
Il mio assessorato per primo ha messo in atto controlli sugli inquilini ATC verificando situazioni di morosità scandalose, tipo famiglie con negozio in Corso Dante che non avevano mai pagato ne affitti ne spese di riscaldamento o altro ponendo tutto a carico del comune di Asti.
Nel 2007 il comune pagava abitualmente ogni anno circa 585’000,00 euro per morosità colpevoli ovvero di famiglie con redditi adeguati.
Il primo atto è stato quello di emettere le decadenze per i casi più eclatanti, obbligando gli inquilini morosi a concordare piani di rientro del debito con l’ATC. Questa mossa, ha evidentemente smosso le acque paludose, e forse irritato il precedente consiglio di amministrazione, che da una parte approvava i piani di rientro dei debitori, ma dall’altra s’inventava un cavillo.
L’invenzione fu di far pagare una sanzione, non ai morosi, ma al Comune di Asti per ogni famiglia in situazione di decadenza, arrivando a richiedere oltre 1 milione e 250 mila euro; tralascio tutte le dichiarazioni e interventi che censuravano il mio lavoro.
Nei mesi scorsi la sentenza di primo grado ha condannato l’ATC al pagamento di 800mila euro più gli interessi, più le spese legali, giudicando la causa intentata contro il comune come temeraria. Questa sentenza riconosce l’estrema correttezza della Giunta Galvagno nell’innovativa e coraggiosa gestione delle case popolari.
Oggi siamo impegnati come Assessorato ai Servizi Sociali a far emergere tutti i casi di furbetti che una volta erano premiati solamente perché gridavano e protestavano. Oggi invece, con il blocco della pratica di assegnazione in emergenza abitativa, questi abusi non trovano più sponda.
Portare dei cambiamenti in questo ambito nel tentativo di introdurre un principio di equità è  estremamente difficoltoso, poiché quando si parla di Case Popolari si lascia spazio a strumentalizzazioni e spettacolarizzazioni.
Io cerco di parlare con i fatti: negli ultimi quattro anni abbiamo assegnato case popolari seguendo rigorosamente la graduatoria ATC ed abbiamo attivato controlli incrociati con tutti gli enti per verificare gli effettivi rettiti dei nuclei famigliari che si rivolgono ai nostri servizi.
Il Nuovo Consiglio di Amministrazione  ATC si è dimostrato maggiormente disponibile e credo che, nel prossimo futuro, potremo trovare soluzioni idonee a gestire le case popolari con rigore ed efficienza”. 

Pierfranco Verrua, assessore ai servizi sociali