“Bentornata “una” bandiera della pace
E’ bello rivedere scritto pace sul balcone del Comune, ma senza nulla togliere alla bandiera del Sermig e all’operato dell’associazione, quello che vorremmo rispuntasse è la bandiera arcobaleno, votata dalla Giunta Voglino.
A questo simbolo, piu’ colori (l’arcobaleno) che si fondono,  simbolo di luce e vita (pace) che è il contrario della morte (guerra), che è simbolo di unione nelle differenze e accoglienza, dialogo, ma anche impegno e senso civico,  siamo affezionati.
Capitini nel 1961  fece comparire Il drappo in Italia nella prima marcia della Pace, il 24 settembre 1961. Ispirato alla bandiera dei pacifisti anglosassoni che nel 1958, guidati dal filosofo Bertrand Russel marciarono ad Aldermaston in una protesta antinucleare, Aldo Capitini fece cucire, in tutta fretta, da alcune amiche perugine, delle strisce colorate da portare alla marcia.
Cucire, unire, camminare, impegnarsi questo è cio’ che ci aspettiamo dalla sua comparsa (quando comparirà l’arcobaleno originale?), ci aspettiamo che quella bandiera ispiri le riflessioni e i gesti politici che compirà l’amministrazione.
Ci aspettiamo, che come richiedono in un documento decine di associazioni astigiane “pace” significhi partecipazione, scelte dell’amministrazione discusse con la società civile.
Ci immaginiamo che quel drappo ispiri una riflessione sulla guerra, sulla nostra costituzione e sull’articolo 11 spesso disatteso.
Ci aspettiamo che quella bandiera porti a scelte importanti sulla cooperazione  e sul volontariato.
Immaginiamo un posto dove le persone possano elaborare proposte, immaginiamo se non un nuovo ufficio pace (deciso in una delibera mai cancellata nel 2003), un posto dove le differenze possano contaminarsi, parlarsi e per far questo serve un posto fisico dove giovani, cultura e società civile possano confrontarsi e proporre e  impegnarsi in un lavoro di denuncia, di coscienza civica, di proposta.
Quel drappo arcobaleno puo’ essere l’occasione per riflettere sul disarmo, quanti solddi sottratti agli enti locali per i nuovi sistemi d’arma, ma anche su forme alternative di politica, sulla solidarietà e l’accoglienza.
Ci aspettiamo un impegno su partecipazione, giustizia sociale e legalità, una capacità di ascolto sulle tematiche che le associazioni  proporranno.
Quindi speramo di poter dire presto bentornata Bandiera della Pace nell’iniziare questi cammini e impegni Comuni”.
Mario Malandrone, Asti Social Forum