“Lo scorso mese di settembre, come Ascom Confcomercio di Asti, abbiamo  incontrato il sindaco manifestando tutta la nostra disponibilità e collaborazione su una serie di questioni che riguardano il commercio, ma anche il turismo  senza dimenticare le  possibili iniziative e le manifestazioni. Nel merito abbiamo detto e lo ribadiamo, che non serve inventarne di  nuove, ma che sarebbe stato molto importante alzare il livello di quelle già esistenti, anche a costo di  cancellarne qualcuna. Abbiamo altresì rimarcato  la necessità di dare anche una connotazione  che valorizzi le caratteristiche e le tipicità del nostro territorio, dell’eno-gastronomia  e dei prodotti locali,  senza dimenticare il ruolo che può avere  il   Centro Commerciale Naturale per il sostegno, la valorizzazione del commercio storico augurandoci di poter fare, tutti assieme un lavoro che potesse favorire la tanto auspicata e fondamentale ripresa economica . Purtroppo stiamo constatando che non si sta andando verso questa direzione, in particolare per quanto riguarda proprio gli eventi e le manifestazioni. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti, a cominciare dalla fiera delle tipicità regionali  (costosissime e tutt’altro che… tipiche)   per passare alla fiera del tartufo (questo sconosciuto … al contrario del cioccolato artigianale alessandrino?!)  per arrivare ad oggi, a quello che in piazza Statuto,  a giudizio di tanti   rappresenta un “esempio di ciò che sarebbe meglio non fare”. Premesso che non ci  interessa la querelle tra l’assessore e il consigliere della task-force istituita per il rilancio di Asti, prendiamo spunto però da quanto abbiamo letto sui giornali, a “giustificazione” di presunte colpe o responsabilità e senza voler scendere in sterili polemiche, riteniamo che sia però giusto e corretto che si sappia, ma che lo sappiano principalmente i commercianti e gli ambulanti, che c’era chi sarebbe stato disposto ad organizzare “qualcosa di diverso”  proprio in piazza Statuto,  ma che ciò non è stato possibile! Non ci interessa nè intendiamo  discutere con  Proc.com  di nulla, sia ben chiaro,  quello che ci interessa invece è riprendere con l’Amministrazione certi discorsi perché così non va bene.  Non va bene come viene sviluppata la  programmazione degli  eventi, non vanno bene alcuni  criteri di scelta ed assegnazione agli operatori e non vanno bene altre cose. Serve maggiore chiarezza! A cominciare dai ruoli, competenze e compatibilità di chi l’Amministrazione ha individuato per il rilancio di Asti. Per poter attuare le iniziative in maniere organica e funzionale, possibilmente condivise e che vedano possibile  partecipazione convita e costruttiva  anche delle associazioni di categoria, serve una  programmazione seria, fatta con  tempi diversi da quelli ultimamente utilizzati, anche per poter riservare la giusta e doverosa  attenzione  che i “nostri commercianti” senza distinzione fra commercio fisso e ambulante meritano, perchè ultimamente è stata disattesa. Accogliamo sicuramente di buon grado la proposta dell’assessore di trovarci e programmare assieme, non prima però di aver chiarito alcuni degli  aspetti che abbiamo evidenziato”.   Claudio Bruno  – Ascom Confcommercio Asti