Il Movimento a Cinque Stelle si esprime sugli ultimi sviluppi riguardanti la Val di Susa.

“Prima il Pd con il disonorevole Stefano Esposito. Ora la Lega attraverso le parole del “portacenere” di Bossi (e fantasma in Consiglio Regionale), ovvero il governatore Roberto Cota: tutti vogliono la militarizzazione della Val Susa, o meglio del Valsusistan.
Già, perché a breve – qualora dovesse passare la tesi di Cota & C. – questa meravigliosa Valle ogni giorno ospiterà oltre 2mila militari ed affini (la metà di quelli presenti tutt’oggi in Afghanistan) facendo spendere 186 milioni di euro l’anno che in questi quattro anni ed otto mesi – tanto dovrebbero durare i lavori per lo scavo della galleria geognostica – porterà il totale a 868 milioni di euro, ovvero sei volte il costo totale dell’opera e due volte il finanziamento a fondo perduto che l’Unione Europea ha promesso all’Italia per lo stessa galleria.
Una militarizzazione che, se venisse continuata anche nei 15 anni di lavoro per la realizzazione della linea ad alta velocità, porterebbe a spendere almeno 2,79 miliardi di euro. Alla faccia di chi accusa la Sinistra di aver mal governato e di aver lasciato milioni di euro di debiti nel lustro passato a governare la Regione.
Il governatore Cota dovrebbe frenare la sua smania militaresca, neanche fosse in atto una mega partita di Risiko. Questi soldi dovrebbero essere usati per altri scopi. Ad esempio per la riorganizzazione sanitaria, la sicurezza nelle scuole, per incentivare le industrie sostenibili a rimanere sul territorio e allo stesso tempo ad assumere personale e per ridare respiro alle attività culturali, all’acquisto di nuovi mezzi di trasporto o a promuovere nuove politiche in tema di protezione ambientale.
Come può definire la Val Susa «sito di interesse strategico»? Strategico per cosa? Per i propri interessi? Per portare avanti un’opera assurda e priva di ogni logica?
Come può parlare di «organizzazione tra Enti al fine di creare opportunità ed opere per la Valle»?
La Val Susa non vuole il Tav e non vuole contropartite: vuole solo difendere un territorio dall’arrivo di un “mostro” che nessuno ha mai ritenuto fondamentale o indispensabile. E l’Italia ripudia la guerra: all’estero e a maggior ragione sul proprio territorio”.