A seguito di una nostra richiesta abbiamo incontrato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, per discutere sul tema delle stabilizzazioni e sul potenziamento della nostra Sanità.

Il presidente ci ha confermato che dal 1 luglio 2022 sarà stabilizzato il personale sanitario in possesso dei requisiti previsti dalla legge di bilancio, circa 1.137 tra infermieri, oss ed altri sanitari. 

Abbiamo espresso la nostra preoccupazione circa la necessità di nuove risorse in quanto le unità stabilizzabili non permetterebbero di garantire la riorganizzazione post-pandemica della nostra Sanità. 

Abbiamo condiviso il fatto che bisogna prendere atto che tali nuove risorse non possono che arrivare dal Governo in quanto il Piemonte, ma non solo, ha dovuto finanziare l’emergenza covid con oltre 330 milioni di euro che Roma non ha mai restituito, di fatto, autofinanziandosi.  

Pertanto, un innalzamento dei tetti di spesa del personale, non può che arrivare con nuove risorse nazionali. Il problema delle risorse inoltre non riguarda solo il tema delle assunzioni, ma l’attuale situazione metterebbe a rischio anche il pagamento di incentivi come indennità, straordinari, ecc.

Il presidente ci ha informati che è in corso una forte trattativa tra il Governo e le Regioni ed eventuali nuove risorse che potrebbero arrivare saranno sicuramente destinate a nuove stabilizzazioni e assunzioni per riorganizzare la Sanità  piemontese, si pensi ad esempio all’aumento dei posti letto, al potenziamento dell’assistenza domiciliare, all’ infermiere di comunità e a quanto previsto dal DM-71.

A tale proposito abbiamo espresso la necessità che le Aziende possano rivedere e rimodulare l’attuale fabbisogno di personale.

Riteniamo che il sindacato in questo delicato momento debba fare fronte comune con le Regioni per la richiesta delle risorse necessarie al Governo nazionale. Lo stesso Governo che si era impegnato a non tagliare sulla Sanità, anzi ad investire. D’altronde se sono state trovate risorse per le armi che si trovino anche per la Sanità.

Auspichiamo che la trattativa con il Governo si chiuda favorevolmente con l’arrivo di risorse sufficienti a non rispedirci ad una situazione pre-pandemica con una Sanità che è cambiata completamente. Tutto ciò nell’interesse dei cittadini e nel diritto alla cura e all’assistenza. 

LA SITUAZIONE NELL’ASTIGIANO

“Come sindacato delle professioni infermieristiche – afferma Gabriele Montana, segretario territoriale NurSind Asti – abbiamo chiesto all’Asl-At i dati relativi alle cessazioni perché i tetti di spesa relativi al personale dipendono anche da questo fattore. In questo modo si andrà poi ad integrare il personale stabilizzando più operatori e assumendo dalle graduatorie territoriali disponibili”.  

Con una lettera inviata ai vertici dell’Azienda, infatti, NurSind Asti ha chiesto all’Asl-At i dati relativi alle cessazioni (a qualunque titolo), le sospensioni e i pensionamenti avvenuti dal 30 marzo 2022 e previsti entro fine anno, suddivisi per profilo professionale. Nella stessa lettera il sindacato delle professioni infermieristiche ha presentato la richiesta di un incontro urgente con i vertici dell’Asl-At per un confronto in merito alla stabilizzazione del personale precario e sulle assunzioni, il tutto valutando sempre i tetti di spesa assegnati.