Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha un serio problema di coerenza tra gli impegni che assume e l’attuazione degli stessi:

· aveva garantito che si sarebbero fatti tamponi a “tappeto” nelle ASL, nelle Case di Riposo e al domicilio dei presunti malati COVID: mai impegno solenne fu tanto disatteso;

· aveva affermato che avrebbe “chiuso” le aziende su tutto il territorio piemontese, provvedimento poi giustamente assunto dal Governo nazionale e fatto proprio dalla Regione Piemonte con il più classico dei “copia incolla” dei Decreti ministeriali;

· aveva promesso tempi certi per l’erogazione della Cassa in deroga, attraverso l’assunzione di procedure snelle e veloci, ma deve ancora concordare e sottoscrivere le necessarie intese con le Banche, senza le quali l’accordo sottoscritto con CGIL, CISL e UIL lo scorso 26 marzo rimarrà lettera morta. La conseguenza pratica sarà che le lavoratrici ed i lavoratori piemontesi dovranno attendere ancora prima di poter accedere Cassa integrazione in deroga; diversamente a quanto accaduto in molte altre regioni in cui i lavoratori hanno già ricevuto i soldi;

· aveva assicurato l’erogazione, in tempi brevi, di incentivi economici al personale del Servizio Sanitario Regionale, quale giusto riconoscimento nei confronti di quanti con impegno, professionalità e senso del dovere, difendono la salute dei cittadini, pur a rischio della propria. Anche in questo caso nulla è stato fatto;

· aveva sostenuto – anche a seguito della forte sollecitazione giunta dai sindaci – la necessità della chiusura degli esercizi commerciali nei giorni di Pasqua e Pasquetta: ma si è prontamente “disallineato” rispetto a tale decisione, tanto che questi esercizi resteranno aperti nella mattina di Pasqua. Non si preoccupi, però: per la mattina di Pasqua abbiamo provveduto a dichiarare lo sciopero attraverso la FILCAMS Regionale.

Il Presidente Cirio ci tiene a dare di sé l’immagine dell’amministratore dalle idee chiare, risoluto nelle decisioni, determinato nella attuazione degli impegni assunti, forte nella difesa degli interessi del Piemonte. Peccato, però, che questi ottimi propositi siano per lo più smentiti dai fatti. Gli riesce difficile andare sino in fondo. Ha problemi di coerenza tra propositi e fatti: gli manca sempre “qualcosa”, appunto. Per dirla con un vecchio adagio piemontese, gli «manca sempre un soldo per fare una lira».

Cambi Marcia, signor Presidente! Il Piemonte ha bisogno di fatti, non di impegni verbali che restano per lo più disattesi!

Luca Quagliotti, segretario generale della Cgil di Asti,