Il lavoro come mezzo per unire il Paese. Questo il tema del Primo Maggio di quest‘anno, dedicato ai 150 anni dell’Unità d’Italia, vissuta attraverso le storie e i sacrifici di milioni di lavoratori e delle loro famiglie, che hanno offerto un decisivo contributo di sudore e sangue alla tribolata costruzione dell‘Unità.
A livello locale l’argomento di fondo della Festa del Lavoro 2011 saranno gli sforzi per costruire un futuro di rilancio della nostra provincia, fiaccata da un ventennio di occupazione in calo e di fabbriche che chiudono. “In particolare parleremo del tavolo provinciale per lo sviluppo, coordinato dalla Provincia, che raggruppa le istituzioni, la Camera di Commercio e tutti i soggetti attivi nel tessuto economico, i sindacati e le associazioni datoriali”, ci dice Sergio Didier, segretario provinciale della Cisl.
La manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil ricalca il rito tradizionale delle feste del lavoro astigiane: il ritrovo alle 9 presso il circolo Way Assauto, la formazione del corteo alle 9,30 in piazza Alfieri, lato giardini, la sfilata dei lavoratori lungo viale alla Vittoria, fino a piazza Primo Maggio e poi lungo corso Alfieri, fino a piazza San Secondo, teatro alle 11 del tradizionale comizio conclusivo, che sarà aperto da Angioletta Ghidella della Uil. A ruota, l’intervento di un lavoratore precario, iscritto alla Cgil, che parlerà dei problemi dovuti alla cosiddetta “flessibilità” del lavoro. Seguiranno gli interventi di esponenti di Cisl e Cgil e di membri delle Rsu delle principali fabbriche astigiane, tutte alle prese con crisi più o meno gravi. Le conclusioni saranno affidate al segretario regionale della Cisl Marcello Maggio
Vedremo se la festa del Lavoro sarà fonte di polemica come le ancora fresche celebrazioni del 25 aprile, o se prevarrà tra i lavoratori la rassegnazione a un declino che, nella nostra provincia, pare sempre più ineluttabile.
m.b.