“Apprezziamo l’orientamento all’apertura del mercato e alla concorrenza della riforma dei servizi pubblici locali contenuta nel ‘decreto Ronchi’ su cui il Governo oggi ha ottenuto la fiducia. In numerosi settori, come l’installazione e manutenzione di impianti, l’edilizia e i trasporti, per gli artigiani e le piccole imprese riuniti in consorzi e in reti si aprono opportunità e spazi di mercato“. Questo il giudizio espresso dal direttore di Confartigianato Giansecondo Bossi secondo il quale tuttavia “non sono pochi gli aspetti critici” sui quali richiama l’attenzione, “a cominciare dalla decisione di trasferire dall’Autorità Antitrust a regolamenti ministeriali di incerta emanazione il parere preventivo per l’affidamento in house dei servizi pubblici locali”. “Un ulteriore elemento di perplessità – aggiunge Bossi – riguarda, in caso di affidamento diretto a società miste pubblico-private, l’assenza di opportuni vincoli all’investimento da effettuare per migliorare i servizi. Non è la presenza seppur significativa del privato nella società affidataria a garantire di per sé l’efficienza dei servizi. Non vorremmo dover assistere, per esempio nei servizi idrici, a nuovi casi di privatizzazione senza reale liberalizzazione già verificatisi in passato, a danno degli utenti”. Inoltre, Bossi esprime “perplessità sul rinvio al 2012 della definizione degli ambiti di gara minimi per la distribuzione del gas. In un momento in cui si sta mettendo a punto la riforma complessiva per creare la Borsa del gas nel 2010, ci saremmo aspettati maggiore coerenza e coordinamento dei tempi”. “Confartigianato – conclude il direttore Bossi – si impegna a formulare suggerimenti in sede di emanazione dei regolamenti attuativi affinchè da una riforma dei servizi pubblici realmente aperti al mercato possano nascere concrete opportunità di sviluppo locale”.