Se abiti a Monastero Bormida ti viene recapitata solo la guida telefonica di Alessandria, se risiedi a Castelnuovo Don Bosco sulla rubrica puoi consultare solo i numeri della provincia di Torino. Succede a migliaia di astigiani, quelli che abitano in 17 Comuni situati in zone di confine con altre province. Il problema è sollevato in Regione da un’interrogazione urgente presentata dalla vicepresidente del Consiglio regionale, Mariangela Cotto (Pdl), segnalando una difficoltà diffusa anche a livello regionale .
In provincia di Asti, i Comuni che da sempre convivono con il disservizio e che costringe i residenti ad affidarsi al web o ai servizi a pagamento per accedere ai numeri di telefono di Asti sono Albugnano, Berzano San Pietro, Buttigliera d’Asti, Castelnuovo Don Bosco, Pino d’Asti (con prefisso 011), Bubbio, Cessole, Loazzolo, Mombaldone, Monastero Bormida, Olmo Gentile, Roccaverano, San Giorgio Scarampi, Serole, Sessame, Vesime (con prefisso 0144).
Il problema – spiega Cotto – è emerso dopo l’invito, rivolto ai sindaci, di proporre una guida telefonica a misura di anziano, con numeri di telefono in caratteri più leggibili e suddivisi per frazioni. Un sindaco in particolare ha segnalato le difficoltà burocratiche riscontrate da molto anni a questa parte, nel tentativo di far recapitare, oltre alla guida relativa al prefisso telefonico,  anche quella della provincia di residenza. Si è detto perfino disposto ad utilizzare quelle dimesse, che vanno al macero. La difficoltà è oggettiva. È vero che la vita di questi Comuni gravita maggiormente intorno ad Acqui Terme e Torino, ma ricordo che gli uffici statali, regionali, provinciali, previdenziali, erogano servizi su base provinciale. Troppi cittadini vivono questo disagio, mi auguro pertanto che la Regione voglia favorirne al più presto la soluzione”.