“Il problema dell’occupazione va affrontato valorizzando le professionalità di cui oggi le imprese hanno maggiore necessità. Oggi assistiamo al paradosso di aziende a corto di personale specializzato mentre molti giovani sono a spasso: il 26,7% del fabbisogno occupazionale delle imprese italiane per il 2010 risulta insoddisfatto”.
E’ quanto sottolinea il direttore di Confartigianato Asti Giansecondo Bossi a commento delle dichiarazioni del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti e del Ministro dell’Interno Roberto Maroni.
“Oggi in Italia – fa rilevare Bossi – domina un modello culturale che contrappone il sapere al saper fare, la conoscenza teorica alle competenze tecniche e pratiche. Con il risultato che molti giovani non trovano lavoro e le aziende non riescono ad assumere lavoratori. La situazione è addirittura paradossale: da un lato gli imprenditori non riescono a trovare manodopera qualificata, dall’altro abbiamo 2 milioni di giovani tra 15 e 29 anni disoccupati.
Bisogna ristabilire pari dignità tra cultura classica e cultura manuale, tecnica, scientifica, imprenditoriale, creare un rapporto più  stretto tra scuola e aziende, rilanciare la formazione professionale e l’apprendistato, orientare i giovani nella scelta della scuola in base alle richieste del mercato del lavoro”.