Sottoscritto dall’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, e dai rappresentanti delle parti datoriali e delle organizzazioni sindacali l’accordo quadro per la cassa integrazione in deroga.

Può essere richiesta da tutti i datori di lavoro per cui non trovino applicazione le tutele previste dalle attuali normative in materia di cassa integrazione ordinaria, fondo di integrazione salariale e il cui settore non sia dotato di specifici sistemi di ammortizzatori sociali quali i fondi di solidarietà bilaterali per tutte le tipologie di lavoro alle dipendenze, ad eccezione dei dirigenti. I lavoratori interessati devono risultare in forza al datore di lavoro richiedente alla data del 23 febbraio 2020.

Per il settore agricolo l’accordo stabilisce che il riferimento per la determinazione dei periodi di lavoro è la giornata: il trattamento è fruibile nei limiti delle 45 o 54 giornate (nove settimane per 5 o 6 giorni, a
seconda della durata della settimana lavorativa).

Al momento sono interessati 166.000 lavoratori, compresi intermittenti, somministrati, apprendisti, lavoratori agricoli e degli appalti anche in caso di subentro dopo il 23 febbraio di altra
impresa.

La Regione si è impegnata ad allargare a tutto il sistema bancario piemontese l’esperienza positiva già realizzata con Intesa Sanpaolo e con Banca Sella, che hanno sottoscritto un protocollo per l’anticipo dell’indennità.

Il decreto interministeriale del 24 marzo assegna al Piemonte 82.500.000 euro, che potrebbero essere integrati dai residui della precedente gestione degli ammortizzatori in deroga, che ammontano a poco meno di 5.100.000 euro.

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