Quarantotto ore di sciopero all’Ocava di Ferrere. Lo ha indetto la Filcams-Cgil dopo la decisione della ditta di ridurre i servizi con conseguente taglio dell’occupazione impiegata presso le officine meccaniche.
“Il 25 febbraio la Filcams – Cgil ha ricevuto una comunicazione dalla ditta “I Genesi” del consorzio Omega di Chieri nella quale ci comunicava che la ditta committente, la Ocava chiedeva alla stessa ditta “I Genesi” la riduzione dei servizi con conseguente taglio dell’occupazione impiegata presso le officine meccaniche”, si legge in una nota della Cgil.
Tutto ciò capita dopo una trattativa fra sindacato e ditta per fare valere i diritti delle maestranze impegnate all’Ocava, trattativa iniziata a novembre e che si è conclusa recentemente. “La trattativa è stata complessa ed impegnativa poiché ai lavoratori non venivano riconosciute le indennità previste dal contratto nazionale né il contratto integrativo provinciale. Inoltre, erano presenti alcune situazioni critiche in materia di sicurezza sul lavoro; anche avere l’acqua calda e il riscaldamento dei locali spogliatoi sembrava un’impresa – spiega Mario Galati, segretario generale Filcams Cgil -. A seguito della suddetta comunicazione la Filcams Cgil ha subito richiesto un incontro sindacale alla “I Genesi” per cercare di dirimere tale situazione, ma al tavolo della trattativa ci è stato confermato che nessuna garanzia scritta poteva essere data per la piena occupazione dei lavoratori impegnati nel sito. La Filcams ha fatto presente che pochi mesi fa sono state fatte altre nuove assunzioni a termine e, conseguentemente, non c’era un problema occupazionale”.
L’assemblea dei lavoratori, che si è riunita a San Damiano, ha deciso di intraprendere un percorso di lotta dichiarando 48 ore di sciopero con presidio davanti alla fabbrica. La Filcam ha annunciato che interesserà i propri legali di riferimento “per verificare se l’appalto stesso abbia tutti i crismi della genuinità”.