Partiranno quasi 400 persone da Asti tra la notte di venerdì e le prime ore di sabato mattina con destinazione Roma per partecipare alla grande manifestazione “La via maestra”, indetta dalla Cgil e da oltre 100 organizzazioni e associazioni. 

In difesa della nostra Costituzione, per l’aumento dei salari, per la riforma delle pensioni, per un fisco equo e giusto, per il salario minimo, per la difesa dello stato sociale, della sanità e contro la povertà. 

Quanto accaduto ieri al Cnel è l’ennesima dimostrazione del fatto che chi governa questo paese e la sua economia non tiene conto della vita reale delle persone. 

Non basta avere un contratto collettivo nazionale di riferimento per uscire dalla soglia di povertà. 

Sono decine e decine di contratti che, per colpa delle imprese, non vengono rinnovati, alcuni anche da più di 15 anni, con salari che hanno paga oraria sotto i 9 euro. Ed è assurdo pensare che solo per la volontà del sindacato questa condizione possa cambiare. 

Assistiamo sempre di più a famiglie che entrano nella soglia di povertà, che non si curano perché non ne hanno i mezzi economici e culturali. 

Il governo anziché occuparsi dei problemi reali del Paese si inventa nemici tra i poveri, tra chi scappa dalle guerre, dalla fame, da situazioni economiche addirittura peggiori delle nostre per provare a dare una speranza ai propri cari e a se stessi; attacca la Costituzione, la magistratura, i giornali; attacca tutti coloro non la pensano come loro. 

Il Paese ha bisogno di una svolta, di occuparsi delle nostre periferie, della vita reale delle persone, delle loro condizioni materiali e immateriali.

Per questi motivi la Cgil continuerà le proprie battaglie fino a quando, non importa se ci vorranno anni, avremo un Paese più giusto e più solidale. 

Per questi motivi a Roma andremo in tanti. 

Da Asti partiranno cinque autobus, di cui uno a due piani, è più di 70 persone in treno.

FOTO DI REPERTORIO