La sanità astigiana è a rischio di declassamento? E’ l’allarme lanciato attraverso una nota stampa dal Pd sulle ipotesi di riorganizzazione dei servizi sanitari della Giunta Cota: “Alla faccia delle promesse di federalismo e di valorizzazione dei territori – si legge nel comunicato – il presidente Cota e la sua Giunta di centrodestra hanno deciso di mostrare il loro vero volto: tagli ai servizi sociosanitari e assistenziali, accompagnati da un notevole riduzione dei servizi ai cittadini. A partire da quelli sanitari finora considerati essenziali e indispensabili”.

“La Regione Piemonte – continua – sembra decisa a far pagare un prezzo molto alto al diritto alla salute degli astigiani. Alla luce delle linee guida del nuovo Piano Sanitario Regionale, si stanno facendo sempre più insistenti ipotesi di una forte penalizzazione dei servizi sanitari sul nostro territorio provinciale. Sarebbe imminente uno smembramento dell’ASL (che verrebbe accorpata con quella di Alessandria) ed una riorganizzazione della rete ospedaliera, per cui il nuovo Ospedale di Asti verrebbe scorporato dall’ASL e farebbe riferimento alle strutture ospedaliere del Cuneese (Albra-Bra nello specifico). E’ un’operazione priva di senso che comporterà riduzione di personale, ridimensionamento dei servizi ospedalieri e territoriali e provocherebbe non un risparmio, ma un aumento dei costi”.

“Noi che amiamo il nostro territorio non staremo in silenzio di fronte alla distruzione della nostra ASL e al rischio di declassamento del nuovo Ospedale di Asti – dichiara il Segretario Provinciale del PD Giovanni Miglietta –. Una retrocessione della sanità astigiana sarebbe inaccettabile, sia per la ricaduta sulla qualità del servizio sanitario sul nostro territorio, sia per la tutela della salute dei nostri concittadini”.