I sindacati scuola Cgil Cisl Uil e Snals sulla base dei recenti provvedimenti del ministro Gelmini e dei pesanti tagli che comporteranno necessariamente in un impoverimento qualitativo della scuola pubblica, proclamano lo stato di mobilitazione di tutto il personale.
Nel denunciare con molta preoccupazione una situazione di grave emergenza scolastica – scrivono in una nota – chiediamo pubblicamente al prefetto. al presidente della Provincia, al sindaco di Asti, ai sindaci dei comuni della provincia, alle Asl della provincia al dirigente Usp di Asti e a tutti i soggetti a qualunque titolo coinvolti di verificare con la dovuta attenzione la compatibilità tra il numero massimo di alunni per classe e il rispetto della normativa vigente in termini di sicurezza e protezione dai rischi. I nuovi vincoli finanziari infatti rischiano di far saltare i limiti massimi di allievi per classe, in violazione dei parametri volumetrici che garantiscono la sicurezza degli alunni e degli operatori all’interno dei nostri edifici scolastici“.
Secondo i sindacati, occorrerebbe intervenire con tempestività dato che si stanno definendo le consistenze organiche che vedono in provincia tagli molto consistenti: 26 posti nella scuola secondaria di secondo grado, 38 nella secondaria di primo grado, 23 nella scuola primaria, 50 nel personale ATA.
Bisogna anche sottolineare – continua la nota sindacale – che l’organico di fatto non rappresenterà più un’ancora di salvezza per tutte quelle situazioni sanabili in questo contesto ma sarà oggetto di ulteriori tagli, compromettendo le attese dei precari e di quanti aspirano a entrare nel mondo della scuola. Negli ultimi mesi è stato più volte affermato in sede istituzionale che la scuola astigiana non sarebbe stata toccata dai provvedimenti della Gelmini; alla luce di quanto sta accadendo a noi parrebbe invece un atto di onestà intellettuale riconoscere che anche sul nostro territorio il sistema scolastico pubblico rischia di essere pesantemente destrutturato ed è indispensabile attivarsi per impedire la chiusura di indirizzi e istituti“.
E’ tempo – concludono Monica Iviglia per Flc Cgil, Giuseppe Nosenzo per Cisl Scuola, Luciana Moiso e Uil Scuola e Assunta Barone per ùsnals-Confsal – di affrontare con senso di responsabilità e impegno congiunto la fondamentale questione della scuola, non più con la logica dei numeri ma dando centralità ai reali bisogni formativi dei nostri ragazzi“.