Fare politica vuol dire avere coraggio e visione del futuro, consapevoli che le scelte compiute oggi ricadranno domani sui nostri figli e sui nostri nipoti.” Con queste parole, le segreterie cittadine di Italia Viva e di Azione rappresentate rispettivamente da Angela Motta (Italia Viva) e da Federico Lucia (Azione), annunciano la costruzione del nuovo soggetto politico federato di matrice liberaldemocratica, riformista ed europeista.

Scelta è l’acronimo utilizzato da Matteo Renzi per definire l’agenda di questo percorso fondato sui temi cardine della Salute, della Cultura, del Lavoro, del Territorio e dell’Avvenire. 

Materie che, declinate nella nostra realtà locale, vedranno il nuovo soggetto politico impegnato nella difesa e nella valorizzazione di una sanità pubblica in declino e incapace di rispondere alle esigenze dei cittadini, di una cultura che dovrebbe costituire un vanto ma che è stata a lungo marginalizzata, di un lavoro che vive le divergenze tra un capoluogo con politiche industriali fragili e un tessuto provinciale che sa esprimere eccellenze di carattere internazionale. Un territorio riconosciuto come patrimonio dell’umanità ma che è privo tanto di infrastrutture quanto di politiche ambientali e di sostenibilità realmente sistemiche. E infine l’avvenire: quello che porta molti giovani astigiani a guardare altrove, privandoci delle migliori e uniche risorse che potrebbero trasformare l’Astigiano in una terra ricca di opportunità e crescita.

Un progetto, quello tra Azione e Italia Viva, che ad Asti è nato molto prima che a livello nazionale e che ha visto inoltre le due compagini percorrere un tratto di strada assieme in occasione delle recenti elezioni politiche. Una visione lungimirante e pionieristica, che ha permesso al Terzo Polo di ottenere un risultato importante, presentandosi come un interlocutore politico di rilievo.

“Asti, sul serio” è il motto che ha accompagnato questo percorso fin dalle sue origini, riprendendo lo slogan che Carlo Calenda siglò nella fondazione di Azione.

Serietà rappresentata dalla continuità politica che vede i due partiti impegnati attivamente sui diversi tavoli tematici, per i quali hanno costituito da tempo un centro studi integrato a livello territoriale.

Serietà rappresentata anche dal modo di esercitare tali attività, attraverso il confronto costruttivo con le istituzioni, le parti sociali e la società civile, per una politica che non vuole urlare e alzare muri, ma costruire e contribuire attraverso il dialogo e la proposta.

Il Terzo Polo sarà un cantiere aperto a tutte le forze politiche moderate, liberaldemocratiche e riformiste.

L’appello è rivolto in modo particolare a quei cittadini che vogliono unirsi a questo grande progetto di (ri)costruzione, mettendo a fattor comune competenze, passione e visione per l’Italia, per Asti e per l’Astigiano.