Ufficiali le candidature astigiane del Partito Democratico, per le elezioni politiche del 25 settembre. I rappresentanti saranno Andrea Ghignone (sindaco di Moasca e vicesegretario provinciale) e Ornella Lovisolo (dipendente pubblica impegnata da anni in ambito sociale e presidente del partito), due nomi fortemente radicati sul territorio.

Poiché il programma del Partito Democratico pone al centro dell’azione politica il territorio, abbiamo voluto approfondire il punto di vista di Ghignone che, con lo slogan ‘Scegli chi conosce il valore della terra’, si fa portavoce di questo forte legame.

Il candidato esordisce affermando “Amo la mia terra ed il mio Paese e farò di tutto per renderli migliori, portando in alto i valori e le istanze di questo territorio.”.

Prosegue “Mi candido per il PD sulla Camera uninominale astigiana. Il mio collegio ha un territorio che interessa le province di Asti, Alba, Bra e Cherasco, per un totale di 200 Comuni.”.

Andiamo a conoscere meglio Andrea, non solo come politico ma prima di tutto come persona…

“Sono sindaco del paesino di Moasca ormai dal 1999 e nutro un vero e proprio amore per il mio territorio, che desidero valorizzare. Il valore aggiunto, che ho acquisito grazie all’esperienza in un piccolo borgo, è dato dalla conoscenza e dalla vicinanza al territorio stesso. Prima di essere politico, voglio essere amministratore del mio collegio, perché la politica sia al servizio del territorio e non viceversa.”.

Spiega poi “Questa zona è accomunata dall’importanza dell’agricoltura, alla quale si legano indissolubilmente il paesaggio, la cultura ed il turismo, soprattutto dopo il riconoscimento dei paesaggi vitivinicoli da parte dell’UNESCO. Non dimentichiamoci però che i vigneti sono soprattutto sede di lavoro e quindi è necessario dare un reddito dignitoso e meno burocrazia a chi li coltiva. Io sono anche presidente di una cantina sociale e mi occupo dell’azienda agricola di famiglia e ciò che vorrei trasmettere è il valore di questo legame con la terra, della conoscenza e anche della fatica… una fatica ben ripagata, se riusciremo a dare una visione futura di lavoro. C’è tutto un mondo che parte dalla terra per andare ad arricchire tutto il comparto, dall’industria di trasformazione, alle cantine sociali, all’industria enomeccanica, al turismo…”.

Aggiunge “L’agricoltura deve stare al passo con i tempi ed essere sostenibile da un punto di vista economico ed ambientale. Per fare ciò, innanzitutto i giovani necessitano di una formazione scolastica adeguata. Poi vanno garantite sostenibilità economica dell’agricoltura e possibilità di investimenti, anche grazie ad incentivi quali i PSR (Piani di Sviluppo Rurale). Inoltre bisogna diversificare l’attività agricola, implementandola ad esempio con un’attività agrituristica, perché il valore aggiunto sta nella promozione delle peculiarità del territorio. Infine l’agricoltura deve essere incentivata anche attraverso la possibilità di meccanizzare, a fronte del fatto che le moderne macchine agricole sono sempre più sostenibili dal punto di vista economico ed ambientale.”.

Inoltre “Dopo la pandemia si è riscoperto il valore del contatto con la terra, che ha visto un aumento del desiderio di vivere e lavorare in un territorio agricolo ed una grande ripresa del turismo. Auspico solo che questo sviluppo avvenga come passaggio di testimone da padre a figlio e non come obiettivo di interesse economico da parte di multinazionali, proprio al fine di preservare il legame tra le persone ed il territorio di appartenenza.”.

In merito al disincanto, diffuso in special modo tra i giovani, Ghignone precisa “La politica dovrebbe saper intercettare ed accogliere i bisogni dei cittadini, trasformandoli poi in norme ed azioni concrete. Bisogna tornare ad un PD vicino alle fasce più deboli. Negli ultimi anni, specialmente tra i ragazzi, si è sviluppata una forte sfiducia nei confronti della politica e vorremmo poterli riavvicinare, dando loro una prospettiva per il futuro, che non si limiti ai bonus, per quanto utili ma abbia una visione di più ampio respiro temporale. L’Italia deve valorizzare i propri giovani, anziché farli emigrare all’estero in cerca di lavoro. I ragazzi necessitano innanzitutto di una formazione scolastica completa, che includa anche gli studi universitari ed inoltre riteniamo che stage e tirocini debbano prevedere un’adeguata retribuzione. Vi sono però molti ostacoli al raggiungimento di tali obiettivi, quali una grave carenza di trasporti pubblici sul nostro territorio e l’impossibilità economica per molte famiglie di far studiare i figli.”.

Ma come fare per intercettare questi ragazzi? Il sindaco spiega “Non è facile riportare i giovani alle urne ma il tentativo va certamente fatto, principalmente passando attraverso i social. Io credo però che questo target non si conquisti raccontando barzellette ma attraverso programmi concreti come il nostro. Personalmente, poiché purtroppo non mi è possibile arrivare fisicamente da tutti, mi avvalgo di una rete di amicizie virtuali, con l’obiettivo di farmi conoscere da un ampio pubblico, al quale voglio comunicare chi sono ed i valori in cui credo. Oggi viene ascoltato chi urla di più e si corre dietro a slogan e false promesse. Noi abbiamo invece una visione di collaborazione, aggregazione e sviluppo della cultura come strumento di crescita, crediamo in tolleranza, inclusione, solidarietà, accoglienza, rispetto… A me non piace urlare ma essere concreto, perciò il mio obiettivo è vincere la scommessa sul futuro di questo territorio, ridando speranza ed opportuni strumenti ai giovani.”.

Il candidato sottolinea anche “In Italia c’è bisogno di certezze e speranza per il futuro e certamente la crisi ambientale e la guerra in atto stanno fortemente minacciando un equilibrio già molto precario. L’aumento dei costi delle materie prime e la siccità obbligano a fare delle scelte immediate. Il mio partito, profondamente europeista, è convinto che, per avviarci verso una soluzione, dobbiamo lavorare tutti insieme, elaborando protocolli che permettano di avere una maggiore considerazione dell’ambiente ed evitare gli sprechi. Il PD, che è anche in coalizione con I Verdi, reputa che ad oggi il nucleare sia una scelta completamente inaccettabile. Noi pensiamo che sia importante puntare invece sulle energie alternative, come il fotovoltaico e l’eolico, poiché crediamo in una politica di territorio che rispetti il territorio stesso, sostenendo l’energia pulita e rinnegando tutto ciò che deturpa e inquina la nostra terra o che costituisce una potenziale fonte di pericolo. Siccome però il problema principale risiede negli alti costi di installazione degli impianti che producono energie alternative, riteniamo giusto che una parte delle risorse pubbliche debba essere impiegata per incentivare tali installazioni, sia nel pubblico sia nel privato. Sono lodevoli iniziative come quella attuata dal Ministero delle politiche agricole che, grazie ad una misura del PNRR, ha indetto un bando che riguarda il finanziamento di pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni agricoli, comprendendo nel piano anche il risanamento e la coibentazione delle coperture.”.

Siamo curiosi di sapere quale sia l’insegnamento datogli dai genitori, che custodisce gelosamente. Andrea, nel mutare per un istante lo sguardo, abbandonando anche il fermo tono di voce, confessa “Sicuramente il rispetto del prossimo, chiunque esso sia. Io posso affermare di essere democratico e moderato grazie ai miei genitori, che mi hanno insegnato a non urlare ma esprimere sempre le mie idee in maniera pacata.”

Andrea Ghignone, che scherzosamente ama definirsi candidato DOCG, conclude con un auspicio “È compito di tutti noi trasmettere il fascino delle nostre colline, affinché l’agricoltura sia davvero passato, presente e futuro ed il turismo assorba i valori e la cultura di un territorio frutto di impegno e fatica, un territorio plasmato dall’uomo e che plasma l’uomo stesso…”.

Stefania Castino