Maurizio Rasero è stato eletto nuovo presidente dell’ente Provincia di Asti.

Rasero, sindaco in carica del Comune di Asti, succede a Paolo Lanfranco, decaduto dalla carica di presidente dell’ente provinciale il 12 giugno 2022.

La presidenza della Provincia di Asti torna, quindi, nel capoluogo, dove mancava dal 2015.

Ad affiancare Rasero nella guida dell’ente provinciale i dieci componenti del nuovo consiglio provinciale:

Per la lista “Progettiamo l’Astigiano”:

  • Nosenzo Simone (sindaco del Comune di Nizza Monferrato) preferenze 79 – voti ponderati 9303
  • Migliasso Davide (sindaco del Comune di San Damiano d’Asti) preferenze 106 – voti ponderati 8379
  • Corino Angelica (consigliere comunale di Canelli) preferenze 34 – voti ponderati 7080
  • Gaeta Tiziana (sindaco del Comune di Capriglio) preferenze 72 – voti ponderati 6372
  • Rabellino Sara (sindaco di Piea) preferenze 70 – voti ponderati 6356
  • Gallareto Luigi (sindaco del Comune di Monastero Bormida) preferenze 90 – voti ponderati 5790
  • Ferrero Ivan (sindaco di Mombercelli) preferenze 42 – voti ponderati 5380
  • Macchia Anna (sindaco del Comune di Villafranca d’Asti) – preferenze 30 – voti ponderati 3151

Per la lista “Insieme per la Provincia”

  • Gamba Andrea (sindaco del Comune di San Martino Alfieri) preferenze 44 – voti ponderati 6067
  • Malandrone Mario (consigliere comunale di Asti) preferenze 8 – voti ponderati 5390

La tornata elettorale di domenica 11 settembre 2022, trattandosi di elezioni di secondo grado, ha chiamato al voto i 1299 sindaci e consiglieri comunali dell’Astigiano presso il seggio allestito ad Asti all’Istituto G.Penna, e nelle sedi comunali di Castelnuovo Don Bosco e Nizza Monferrato

I dati sull’affluenza alle urne

Elezione del Presidente: elettori  1299  – votanti 833 (64,13%)

Elezione del Consiglio: elettori   1299   – votanti 835 (64,28%)

Il mandato dell’organo di governo dura due anni, a differenza di quello del Presidente che dura in carica quattro anni, come previsto dalla Legge 56/2014 (Legge Delrio) in merito alle “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni dei comuni”.