È stato terminato nelle scorse settimane ed è stato presentato ufficialmente il 4 maggio al Settore Finanziamenti Europei della Regione Piemonte, nei termini dettati dalle impegnative della Programmazione economica regionale, il Progetto di Sviluppo territoriale “Area Monferrato Heritage Unesco”.

Una strategia d’area alla quale l’associazione di produttori di eccellenze Monferrato Excellence lavora sin dal 2019 e che interessa 52 comuni accorpati dalla Regione nell’area definita dalla programmazione economica regionale “Monferrato Heritage Unesco”.

Lo scopo del piano, la cui stesura preliminare è stata inviata a tutti i sindaci interessati e che ha seguito un iter di discussione, ricevendo le integrazioni richieste e possibili, è quello far atterrare nell’area finanziamenti, in particolare quelli del PNRR, con un progetto in grado di garantire esecutività e messa a terra nei tempi dovuti e richiesti, “per avviare processi di rivitalizzazione di un territorio oggi marginalizzato, un’area interna intermedia, paradossalmente a soli 30 chilometri dal centro della metropoli torinese”.

L’intervento è imperniato su tre assi portanti: quello di uno sviluppo economico sostenibile, che in questo contesto non può che incentrarsi sul recupero e il rilancio di un sistema di produzione agricola di qualità, allo scopo di fornire opportunità alla popolazione, con particolare attenzione alle fasce d’età più giovani, e nel contempo alimentare e produrre servizi e residenzialità; l’integrazione fra i diversi interventi possibili, coinvolgendo le molteplici componenti del sistema e promuovendo legami organizzativi relativamente stabili (da cui l’esigenza di perseguire forme di incontro fra attori e territorio, fondate sulla capacità di un insieme di organismi  – di formazione, produzione ecc. – di perseguire un processo co-evolutivo; la valorizzazione delle specificità locali.

Se il soggetto proponente il piano è appunto l’Associazione Monferrato Excellence, il Responsabile unico del procedimento è la Geometra Simona Cerchio e il Comune di riferimento è quello di Cortazzone (sindaco Francesco Chiara). I partner del progetto sono IRES, Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (Regione Piemonte) e IPLA, Istituto Piante da Legno e Ambiente (Regione Piemonte) – per la parte istituzionale – insieme a Fondazione Cardioteam, ANFAAS Onlus, I Cerchi nell’Acqua, Fondazione Monferrato On Stage, Consorzio della Barbera e dei vini di Asti e del Monferrato, AFP,­ Associazione Ferrovie Piemontesi, COMIS, Comitato pendolari, Gruppo tecnico di redazione del Piano: Arch. Secondino Barrera, Prof. Sergio Conti, Dott. Fiorenzo Ferlaino, Arch. Giovanni Currado, Dott. Mario Palenzona, Arch. Nora Sekawin, Studio Carlo Ratti Associati, Dott. Piergiorgio Terzuolo (IPLA).

Questo territorio – spiega l’architetto Barrerasoffre di abbandono economico e politico: unica sopravvissuta è l’agricoltura. Le caratteristiche ed i valori presenti però, se messi in rilievo, se messi a sistema, possono invertire il trend. È questa la scommessa che il nostro gruppo di produttori e aziende agricole ha voluto intraprendere, con un Piano integrato, con una nuova rappresentazione di sé che sviluppino potenzialità e opportunità cogliendo la congiuntura e le risorse umane ed economiche che possono essere a disposizione. Ciò può avvenire con una campagna di informazione dei giusti intenti, che coinvolga associazioni attive e amministrazioni disponibili. Ma anche con produttori attivi e innovativi”.

Attraverso il PNRR e l’orientamento delle risorse economiche – continua Barrera – l’Europa ha voluto cogliere le esigenze strutturali, sociali e territoriali e offrire le opportunità per restituirle alle generazioni future. Pensare e lavorare per i giovani e le generazioni future è, e deve essere, il lavoro dell’oggi che ridà ragione al nostro operare e trasmette identità e bellezza nella società che si vorrebbe del benessere. Questo processo è ciò che noi ci candidiamo a fare in rete con ogni altra iniziativa che vada in quel senso”.

I Comuni interessati sono 52 definiti dalla Regione quale Area Monferrato Heritage UNESCO:Albugnano, Antignano, Aramengo, Baldichieri d’Asti, Berzano di San Pietro, Buttigliera d’Asti, Camerano Casasco, Cantarana, Capriglio, Castellero, Castelnuovo Don Bosco, Cellarengo, Celle Enomondo, Cerreto d’Asti, Chiusano d’Asti, Cinaglio, Cisterna d’Asti, Cocconato, Corsione, Cortandone, Cortanze, Cortazzone, Cossombrato, Cunico, Dusino San Michele, Ferrere, Frinco, Maretto, Monale, Moncucco Torinese, Montafia, Montechiaro d’Asti, Montiglio Monferrato, Moransengo, Passerano Marmorito, Piea, Pino d’Asti, Piovà Massaia, Revigliasco d’Asti, Roatto, San Damiano d’Asti, San Martino Alfieri, San Paolo Solbrito, Settime, Soglio, Tigliole, Tonengo, Valfenera, Viale, Villa San Secondo, Villafranca d’Asti, Villanova d’Asti.
Il piano relativo ai 52 Comuni può coinvolgere e avere sicure ricadute su altri 21 Comuni di un intorno omogeneo ecologicamente ed economicamente.