Dopo aver approvato, a giugno, la riforma delle Comunità montane, il Consiglio Regionale ne ha ridefinito oggi gli ambiti territoriali. Nel frattempo, il numero delle Comunità montane è stato più che dimezzato, passando da 48 a 22.

La nostra provincia – spiega la consigliera Angela Motta (Pd) – vede riconfermata la Comunità Langa Astigiana – Valle Bormida nella sua versione storica, cioè con i comuni di Bubbio, Cassinasco, Cessole, Loazzolo, Monastero Bormida, Mombaldone, Olmo Gentile, Roccaverano, San Giorgio Scarampi, Serole, Sessame, Vesime. Ai quattro centri inclusi in anni più recenti (Castel Boglione, Castel Rocchero, Montabone e Rocchetta Palafea) non sono stati riconosciuti i requisiti di centri montani: ma è importante sottolineare che non perderanno i servizi perché potranno convenzionarsi con la Comunità“.

Secondo Motta il criterio delle zone omogenee “ha consentito di mantenere integra l’identità della Comunità astigiana, a partire dal nome, riconoscendone anche il ruolo di ente che svolge un’azione fondamentale di salvaguardia e sviluppo del territorio montano. Sono soddisfatta per il lavoro svolto dalla Regione e ancora di più perché gli annunci del ministro Tremonti di voler abolire le comunità non hanno, per fortuna, avuto seguito“.

Adesso – conclude la consigliera – un’ulteriore azione di sostegno alla ‘Langa Astigiana-Valle Bormida’ dovrà passare attraverso la mobilitazione per impedire che, con il decreto Gelmini, i plessi scolastici inferiori ai 50 alunni siano costretti a chiudere, azzerando le risorse finanziarie (33 mila euro) già stanziate dalla Regione“.