“Creare una vera rete per la tutela del territorio che coinvolga tutti i parlamentari piemontesi di centro sinistra e di centro destra”: questa è la proposta avanzata dal senatore del Partito Democratico Mauro Marino per trovare una soluzione definitiva che sblocchi i fondi destinati alle aziende che si rilocalizzano, per lasciare le aree a rischio di esondazione.
La legge nazionale prevede un fondo (alimentato attraverso un’imposta di bollo sull’invio degli estratti conto bancari) per la messa in sicurezza del territorio: un’impresa che ha la sede in un’aerea a rischio, se decide di spostarsi, può accedere a degli incentivi. “Questi fondi sono stati bloccati – spiega Marino – e molte aziende, pur avendo già stipulato contratti con le banche, si trovano in una situazione di incertezza e non sanno se potranno procedere con gli investimenti. Il problema interessa circa 150 imprese, in particolare artigiane, prevalentemente a Torino, Cuneo, Alessandria ed Asti”. Secondo Confindustria Piemonte si tratta di circa 700 milioni di euro di investimenti bloccati e oltre 8.000 posti di lavoro a rischio. “La maggior parte delle aziende – aggiunge Marino – aveva già avviato degli investimenti, utilizzando risorse finanziarie a tasso ordinario ora difficilmente supportabile e quindi con rischio di chiusura delle stesse”.
Conclude il Marino: “A fronte della gravità della situazione invito la presidente di Confindustria Piemonte Mariella Enoc, a convocare tutti i parlamentari piemontesi, insieme alla Regione Piemonte, per trovare un accordo sulla strategia migliore che consenta di sbloccare i fondi per le imprese alluvionate. Dare vita a un ‘tavolo’ o, meglio, a una ‘rete per la tutela del territorio’, assolutamente bipartisan. Tutti insieme si solleciti un incontro con il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Giuseppe Vegas così da poter concordare una soluzione per l’assegnazione dei contributi in questione. Credo che questo costituirebbe un modo per uscire da una situazione di sterili polemiche ed accuse reciproche creando un clima costruttivo utile a dare risposte efficaci alle problematiche delle nostre imprese”.